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Bari, il trasloco del Romanazzi finisce in polemica: «A 3 mesi dalla fine delle lezioni, assurdo»

Nemmeno il tempo di partire che i lavori per la demolizione dell’IIss Romanazzi, in via Celso Ulpiani a Bari, sono finiti nella polemica.

Due sono gli aspetti fortemente contestati dalle famiglie degli alunni: le tempistiche dell’avvio del cantiere e le strutture scelte per trasferire gli alunni, la scuola media “Laterza” situata in via Giuseppe Zanardelli e gli spazi della parrocchia San Giuseppe, nel quartiere Madonnella.

Per quanto riguarda il primo punto, soprattutto attraverso i canali social, le famiglie hanno sottolineato le difficoltà derivanti dallo spostamento deciso a tre mesi dalla conclusione dell’anno scolastico. «Devono cambiare sede e nessuno si rende conto della difficoltà che avranno gli studenti ed il corpo docente nel raggiungere le nuove sedi, prevalentemente vecchi istituti decentrati e mal connessi alle reti di trasporto», scrive Michele. Un aspetto non di poco conto. Se la scuola media “Laterza” dista solo 450 metri dall’istituto Romanazzi, poco più di cinque minuti a piedi, ben diversa è la situazione per quanto riguarda la parrocchia di Madonnella. La chiesa di San Giuseppe, infatti, è distante quasi due chilometri dall’istituto in via di demolizione, ossia circa 20 minuti a piedi e dieci con l’automobile. Questa situazione, dunque, crea non pochi disagi soprattutto a quanti si recano nel capoluogo dalla provincia, una parte considerevole del corpo studentesco dell’istituto. La polemica sulla scuola Laterza riguarda, invece, la palestra, che non sarebbe possibile frequentare per gli studenti del Romanazzi, più grandi degli alunni delle medie.

Naturalmente, non mancano i commenti favorevoli al trasferimento. «Il Romanazzi è una scuola prefabbricata. I muri sono di cartone. Negli anni ’90, c’era l’amianto nei soffitti e forse sta ancora. Cadeva letteralmente a pezzi, era ora. Ma c’è chi si lamenta dicendo che è una spesa inutile. La scuola, l’istruzione, la sicurezza dei vostri figli è inutile?», scrive Simona.

I lavori, finanziati con il Pnrr per un totale di 12 milioni di euro, prevedono la ricostruzione della scuola che la porterà a diventare una struttura moderna e sostenibile richiamando l’idea di un teatro con “un palcoscenico didattico” sui cui si affacciano tutti i piani del nuovo edificio.

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