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Bari, Imu mai così alta. La città è al top tra le più costose in Italia

Bari spicca tra le prime 10 città italiane con la tassa sugli immobili (Imu) più cara. È quanto emerge dal rapporto Imu 2023 redatto dal Servizio Uil Lavoro, Coesione e Territorio sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.

I costi dell’Imu sulle seconde case sono rapportati a un’abitazione con rendita catastale derivante dalla media ponderata delle abitazioni di ogni singola città. A livello nazionale, sono circa 25,3 milioni i proprietari chiamati a versare l’imposta (il 41% di loro sono lavoratori dipendenti e pensionati), per un gettito complessivo annuo di 22,1 miliardi di euro (18,1 miliardi ai Comuni e 4 miliardi allo Stato). «Il costo medio complessivo dell’Imu calcolato su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia – spiega Ivana Veronese, Segretaria Confederale Uil – sarà di 1.074 euro medi (537 euro per l’acconto di giugno), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Per l’abitazione principale considerata di lusso (A/1, A/8, A/9), il versamento complessivo è di 2.623 euro (1.307 per l’acconto di giugno), con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città. Per una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), infine, si dovrà versare l’Imu con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 55 euro, con punte di 110 euro annui.

Nello specifico, dai numeri emerge come a Bari, per una seconda casa, i proprietari siano stati chiamati a versare in media un acconto (scadenza il 16 giugno scorso) 851 euro, che alla fine dell’anno si aggireranno attorno ai 1.702 euro. Valori che collocano il capoluogo pugliese al sesto posto tra quelli più cari. L’esborso maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra, invece, a Roma con 2.064 euro medi. A Milano si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 e a Torino 1.745 euro.

I valori più contenuti si registrano, invece, in città come Asti, con un costo medio di soli 580 euro all’anno e un primo acconto di 290 euro; al secondo posto Gorizia, con 585 euro annui, a Catanzaro 659 euro; a Crotone, con 672 euro e a Sondrio: 674 euro all’anno e una rata di acconto pari a 337 euro.

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