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Bari, la lotta al bullismo parte da scuola: «Aiutiamo i ragazzi a elaborare il disagio»

Prevenire le situazioni di bullismo a scuola e le conseguenze che questo provoca, come i disturbi alimentari che potrebbero insorgere nei giovanissimi dopo la sopraffazione fisica e psicologica adoperata dai bulli. È l’obiettivo di “No al bullismo”, il progetto – presentato ieri a Palazzo di Città – promosso dalla commissione e dall’assessorato comunale alle Politiche educative e giovanili con l’intento di migliorare il benessere psico-fisico dei minori adoperando strumenti educativi e ludici in grado di aiutarli a elaborare e analizzare le ragioni del disagio.

«In tema di bullismo – ha commentato l’assessora Paola Romano – abbiamo davvero bisogno della “prossimità”: i Municipi, le scuole, l’università e tutte le realtà che creano la filiera dell’educazione. Ed è proprio da qui che si deve partire per evitare fenomeni come il bullismo nel futuro. Dalla comunità scientifica – ha aggiunto – abbiamo appreso che spesso i giovani si scambiano ruoli di vittima e carnefice e, frequentando le scuole, ci siamo resi conto della complessità del fenomeno, amplificato dall’azione dei social network. Dobbiamo quindi aiutare le scuole a sostenere le famiglie in azioni di prevenzione del bullismo che spesso sfociano in episodi che costituiscono veri e propri reati», ha concluso l’assessora.

“No al bullismo” prenderà ufficialmente il via a gennaio, con il fine di definire al meglio il ruolo del bullo e del bullizzato, creando una relazione autentica e responsabile tra i due e, per entrambi, una maggiore consapevolezza di sé.

Parte integrante del progetto è il libro dal titolo “La gentilezza è alla porta”, scritto dalla presidente e fondatrice dell’associazione di volontariato antibullismo “We are stronger”, Olga Venosa, che sarà presentato ufficialmente il 17 dicembre nel Museo Civico: «Volevo mettere in relazione il fenomeno del bullismo con i disordini alimentari, attraverso l’educazione dei più giovani alla nutrizione e alla pratica sportiva – ha detto l’autrice del libro -, facendo leva su principi fondamentali quali l’amicizia, il valore della vita e la posizione di ogni studente all’interno di un gruppo organizzato, scolastico o esterno. Il libro intende “entrare” a scuola affinché, attraverso l’arma della lettura, si possa dare ai giovani un’impronta al loro futuro e migliorare così l’equilibrio fisico e psicologico di bambini e ragazzi».

«La scuola – ha commenta Grazia Albergo, insegnante e presidente del IV Municipio – è un laboratorio all’interno del quale saranno formati i cittadini del domani. Di conseguenza, questa deve essere percepita come un luogo sicuro. Questo progetto quindi, nel cui valore crediamo, consente agli educatori di cogliere in anticipo i sintomi del disagio». Sulla stessa falsariga anche Nicola Schingaro, sociologo e presidente del III Municipio, che si è detto convinto che «il bullismo rappresenta un problema sociale, e come tale chiama a raccolta non solo le scuole, ma l’intera comunità: tutti i cittadini sono chiamati a impegnarsi su questo fronte».

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