Home Attualità Bari, nel cuore del quartiere Libertà rinasce l’antimafia sociale

Bari, nel cuore del quartiere Libertà rinasce l’antimafia sociale

Il Libertà rinasce e lo fa, tra luci e ombre, attraverso l’impegno di tutta la comunità: cittadini e istituzioni, aziende e parrocchie, scuole e associazioni. Un esempio è la riqualificazione che ha coinvolto piazza del Redentore, da sempre cuore pulsante del rione. Qui l’amministrazione comunale ha realizzato un restyling che ha permesso alla cittadinanza di poter tornare a fruire di spazi comuni che versavano in uno stato di degrado e insicurezza, in preda a spacciatori e delinquenti, dove sino a qualche anno fa si continuava a sparare. Una zona multietnica che, nonostante sia a ridosso del centro cittadino, da molti veniva additata come «difficile», «trascurata», «problematica» e «da evitare», ma che ora sta riacquisendo la sua centralità, anche grazie all’Istituto Salesiano, speranza e simbolo del quartiere.

Luci e ombre, come si diceva. Con le prime che ora, forse, sono più delle seconde. Soprattutto per quel che riguarda la rivitalizzazione e la valorizzazione del Redentore e dei suoi spazi. Diversi sono infatti i progetti di «antimafia sociale» messi in cantiere dall’Opera Salesiana insieme a note realtà imprenditoriali della città. Uno di questi, ad esempio, è relativo al vecchio cineteatro di via monsignor Nitti, inutilizzato da più di 40 anni. L’intenzione è, con l’aiuto dell’impresa di costruzioni Cobar spa, di riqualificare quello spazio, ora inagibile, per renderlo fruibile a tutta la collettività, non solo del quartiere. Si tratta di un progetto già elaborato e in fase di valutazione, che sarò finanziato da fondi regionali.

Altra iniziativa che sta prendendo forma è quella legata al settore della ristorazione. Si tratta di una collaborazione con il Gruppo Ladisa, che punta alla valorizzazione di alcuni spazi che un tempo appartenevano alla scuola professionale. Qui si terranno dei corsi di formazione, per giovani e adulti, anche migranti, legati a questo specifico settore, di cui l’azienda barese è leader in Italia. Anche per questo diventa necessario recuperare vecchi spazi inutilizzati per poi attrezzarli per questa nuova destinazione d’uso. In questi giorni – come fanno sapere dall’Istituto – sono in fase di completamento le strutture murarie e impiantistiche.

«Ogni piccolo spazio di questa struttura ha una finalità ben precisa, che è la vicinanza ai ragazzi, ai giovani, alla gente» ha detto don Pasquale Martino, direttore dell’Opera Salesiana, che ha poi aggiunto: «È lontana da noi l’idea di immaginare uno spazio che serva solo alla produzione o all’eventuale utile. Anche la ristorazione servirà ai più poveri, e servirà ai più poveri tra i ragazzi che trovano difficoltà nelle scuole e che quindi potranno seguire questi corsi di formazione, che saranno aperti anche a persone più grandi che in questo momento sono senza lavoro. E questi corsi permetteranno loro di raggiungere piccole professionalità da spendere in questo campo», dice il salesiano, affinché non diventino manodopera per la malavita locale.

L’idea è, quindi, quella di offrire dei corsi professionali ai ragazzi del quartiere (soprattutto a coloro che non studiano e non lavorano), in modo da offrire loro nuove occasioni e possibilità di vita, per cambiare loro stessi e contribuire a cambiare il quartiere dove vivono, andando oltre pregiudizi e circostanze che spesso possono portarli sulla cattiva strada: «Con questo progetto – dice don Pasquale – vogliamo dare loro un lavoro e al contempo valorizzare questa struttura ultracentenaria», anche attraverso altri servizi come – ma non solo – una mensa per i più bisognosi.

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