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Bari, nuove apparecchiature per il trattamento dei disturbi neurologici nel Policlinico

Il Policlinico di Bari si è dotato di un nuovo sistema integrato di apparecchiature diagnostiche con cui potrà migliorare in modo significativo le capacità di individuare e curare i disturbi del sistema nervoso centrale e periferico come le crisi epilettiche, i disturbi del sonno, le malattie del nervo e del muscolo, le malattie demielinizzante (tra cui la sclerosi multipla).

Il Policlinico di Bari diventa così l’unico al Sud a realizzare un sistema integrato per monitorare in tempo reale i pazienti in ambulatori, sale operatorie, terapie intensive ma anche a domicilio.

Con un investimento di 664mila euro – realizzato in gran parte attraverso i fondi Fesr-Fse 2014-2020 – l’ospedale barese ha acquistato nuove apparecchiature che andranno a implementare quelle a disposizione dell’unità operativa di neurofisiopatologia, diretta dalla professoressa Marina De Tommaso.

In particolare è stata attrezzata una control room che monitora tutti gli apparecchi di registrazione elettroencefalografica con sistemi di registrazione video simultanea, alcuni fissi negli ambulatori e altri portatili per il pronto soccorso, le rianimazioni o gli altri reparti di degenza, tra cui un elettroencefalografo ad altissima densità con possibilità di registrazioni a 256 canali (rispetto ai 21 tradizionali).

Tra le nuove apparecchiature ci sono quelle per la polisonnografia (il monitoraggio del sonno), che sarà possibile effettuare anche al domicilio del paziente, mediante le registrazioni poligrafiche-video con sistema holter, collegate con la control room dell’ospedale. Ma soprattutto apparecchiature per il monitoraggio in sala operatoria delle funzioni periferiche e centrali in corso durante interventi neurochirurgici, ortopedici e otorinolarinogoiatrici.

Il laboratorio è anche provvisto di uno stimolatore magnetico di ultima generazione per la stimolazione magnetica trancranica, completo di neuronavigatore per la localizzazione dell’area target, una tecnica non invasiva in fase di studio che utilizza impulsi magnetici per stimolare specifiche regioni del cervello che potrà essere utilizzata sia a fini diagnostici che terapeutici, ad esempio nel trattamento della depressione resistente ai farmaci.

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