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sabato 27 Luglio 2024
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Bari scende in piazza per dire “no” all’autonomia differenziata. Sfida tra aspiranti sindaco

Come annunciato da tempo, il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia differenziata verrà discusso oggi in aula alla Camera, dopo aver ricevuto l’ok dalla Commissione Affari costituzionali.
E la protesta arriva anche nel capoluogo pugliese, dove il comitato per l’Unità della Repubblica Terra di Bari ha organizzato un sit-in sotto il palazzo del Governo in piazza della Libertà alle 17.30.

«Il Governo Meloni va avanti con il progetto scellerato di smantellamento della Repubblica e di attacco ai diritti delle persone. Il disegno di legge Calderoli inizierà l’iter parlamentare alla Camera nella disattenzione generale – scrivono in una nota dal comitato – L’autonomia differenziata porterà un ulteriore impoverimento del Sud, dei territori e delle fasce sociali più disagiate, già colpite dai tagli a scuola e sanità, dalla precarietà lavorativa e di vita, dall’impoverimento dello stato sociale. Oggi è un triste giorno per chi crede nei valori costituzionali di unità e indivisibilità della Repubblica». A rafforzare le polemiche sull’Autonomia differenziata in questi giorni anche le parole del generale Vannacci sulla possibilità di creare classi differenziate per gli studenti diversamente abili.

Alla manifestazione di oggi in piazza della Libertà parteciperà anche il candidato sindaco di Bari Michele Laforgia che non ha mani nascosto la sua contrarietà al progetto di legge Calderoli. «La riforma sull’autonomia differenziata – sottolinea Laforgia – porterà ulteriore impoverimento ai territori del Sud e alle fasce più deboli, già tartassate dalle condizioni difficili che in questi ultimi anni hanno caratterizzato le politiche del Governo Meloni. Per questo è necessario esserci domani, tutti insieme, in piazza, per far sentire la nostra voce e il nostro dissenso contro un disegno che riporterebbe l’Italia indietro di 50 anni».

Critico sul provvedimento anche il candidato del Partito democratico Vito Leccese. «L’autonomia differenziata può ulteriormente frammentare il Paese, un Paese che già va a diverse velocità economiche e che deve colmare divari territoriali. Lo scellerato e incostituzionale proposito di frammentare e disarticolare pericolosamente la Repubblica abbandona il Sud al proprio destino e rischia di far diventare più poveri quelli che sono già poveri». L’ex capo di gabinetto di Antonio Decaro si è espresso anche sulle parole di Vannacci. «Le parole di Vannacci sulla diversificazione delle classi? Mi sembrano frasi deliranti dette da un irresponsabile. Le classi separate riproducono i ghetti mentre i disabili hanno bisogno di inclusione perché hanno tante abilità che noi non abbiamo. In molti casi ci danno lezioni di vita, di umanità, di bellezza. Proprio il contrario dei contenuti del messaggio di Roberto Vannacci».

Possibilista sul tema dell’Autonomia differenziata è invece il candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito. «Chi contesta il ddl Calderoli, dimostra di non essersi informato perché quella norma non penalizzerà il Sud in alcun modo. E non bisogna dimenticare che l’autonomia è stata voluta, richiesta e sostenuta anche da esponenti del Partito democratico come Stefano Bonaccini, capo della corrente di Decaro ed Emiliano. E sempre i partiti di centrosinistra hanno approvato, a suo tempo, la sgangherata riforma del titolo V della Costituzione. Chi usa certi argomenti contro il centrodestra, farebbe bene a studiare e a parlare secondo verità».

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