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giovedì 19 Settembre 2024
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Bari, slitta ancora la sentenza per le omissioni sull’omicidio di Paola Labriola

Slitta ancora la sentenza del processo d’appello a carico dell’ex direttore generale dell’Asl Bari, Domenico Colasanto, in riferimento alla morte della psichiatra Paola Labriola, uccisa da un paziente il 4 settembre 2013 con 57 coltellate nel centro di salute mentale di via tenente Casale, nel quartiere Libertà di Bari.

La Procura generale di Bari ha chiesto la conferma della condanna di primo grado a tre anni e sei mesi di reclusione nei confronti dell’ex dg dell’Asl, accusato di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Per l’ex funzionario della Asl Alberto Gallo, ritenuto responsabile della compilazione di un falso Dvr (Documento di valutazione dei rischi) della struttura in cui lavorava la psichiatra, condannato in primo grado a tre anni, è stata chiesta la prescrizione.

I due, in primo grado, erano stati assolti dal reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, Gallo anche da altre contestazioni di falso.

Nel corso della lunga udienza di oggi in Corte d’Appello, Colasanto ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Il processo è stato rinviato al prossimo 29 gennaio per la discussione delle parti civili, del responsabile civile (la Asl) e delle difese degli imputati. Nella stessa data potrebbe arrivare la decisione.

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