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Bari, verso l’ok alla tassa di soggiorno ma “si amplia” il Comitato di indirizzo

Dopo essere passato dai Municipi, il regolamento della tassa di soggiorno ritorna a Palazzo di Città. Dove potrebbe essere sottoposto nuovamente a una piccola revisione. Si tratta dell’articolo 14, quello che disciplina il Comitato d’indirizzo che dovrebbe monitorare i benefici dell’imposta e che potrebbe ampliarsi includendo anche i cinque Municipi.

È anche di questo che si parlerà domani, in commissione Decentramento, che ha convocato in audizione l’assessora al Turismo Ines Pierucci. Un confronto che si colloca al capolinea dell’iter compiuto dal regolamento, approdato e approvato nei Municipi, da dove l’esigenza dell’ampliamento è sorta. La misura dell’imposta, stabilita dalla Giunta comunale, sarà «graduata e commisurata con riferimento alla tipologia delle strutture ricettive o di altre tipologie ricettive» definite dalla normativa regionale. La tassa dovrà tenere conto infatti «delle caratteristiche e dei servizi offerti dalle medesime, nonché del conseguente valore economico/prezzo del soggiorno».

Per monitorare le ricadute dell’imposto, l’Amministrazione convocherà periodicamente (almeno una volta all’anno) il Comitato d’indirizzo, cui spetterà anche il compito di individuare procedure volte a semplificare la gestione della tassa. Il Comitato «svolge funzioni propositive, consultive e di studio nell’elaborazione di politiche di promozione e sviluppo delle attività economiche connesse con il settore turismo». Tra i compiti assegnati al Comitato anche quello di monitorare «l’effettivo impiego delle somme derivanti dall’applicazione delle tariffe». Ed è proprio qui che entrano in gioco i Municipi. Stando al regolamento così come scritto ora, del Comitato dovrebbero far parte delegati del Comune e delle associazioni di categoria. Una composizione «troppo esile», per i Municipi, che reclamano per sé la capacità di verificare la reale traduzione delle entrate, derivanti dalla tassa di soggiorno in servizi, strutture e attività legate al settore turistico. Tra queste, infatti, rientrano anche le manifestazioni sportive e culturali organizzate nelle singole realtà municipali, dal centro alle periferie. La pressione dei Municipi è proprio finalizzata a far convergere gli incassi derivanti dalla tassa di soggiorno sui fondi Sport e Cultura destinati alla rete urbana.

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