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Bari, via a Punto Sud: una tre giorni per uno sguardo analitico sul Mezzogiorno

Al via oggi, a Bari, la tre giorni della prima edizione di “Punto Sud”, un momento di confronto sul Mezzogiorno d’Italia su più piani, da quello economico, politico-amministrativo sino a quello culturale.

La prima edizione è dedicata a “Mezzogiorno reale, Mezzogiorno immaginato” con 25 eventi e 40 ospiti, da oggi al 28 ottobre a Bari. La manifestazione è ideata, progettata e organizzata dagli Editori Laterza e da Svimez.

«Ci troviamo in una sfortunata coincidenza, perché avendo tra i temi rilevanti quello del disagio sociale e della povertà ahimè i dati dell’Istat ci dicono che la situazione che sembrava già preoccupante lo è ancora di più. Non si può dire se sia legata a una congiuntura oppure a una situazione di aggravamento patologico. Oggi cominciamo a tematizzare questo argomento uscendo da quella che è l’interpretazione puramente politica, che è legittima, però ci vuole uno sguardo freddo e analitico per affrontare il problema», spiega Alessandro Laterza.

Tra i relatori la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, il ministro per gli Affari europei, il Sud e le politiche di coesione Raffaele Fitto, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

«Si parlerà della complessità del Sud rispetto a un dibattito stereotipato sul tema del Mezzogiorno. Il tentativo di questi 3 giorni è di dare contezza della sua complessità e dei tanti problemi», aggiunge Luca Bianchi, direttore Svimez.

Tra i relatori di oggi presente la professoressa di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università di Napoli “Federico II”, Enrica Morlicchio: al Sud «ci sono elementi di dinamismo ma non bastano – spiega – sono necessarie politiche di natura strutturale che vadano a incidere principalmente sulla condizione del mercato del lavoro. Le famiglie soffrono lo squilibrio tra le entrate e i bisogni. Abbiamo problemi di bassi salari, di precarietà lavorativa e di basso tasso di occupazione femminile: in Europa agli ultimi 5 posti ci sono 5 regioni del Mezzogiorno, compresa la Puglia che ha un tasso del 37%, in testa ci sono Sicilia e Campania. Quindi un grosso intervento sull’occupazione giovanile e femminile è importante. E poi un intervento anche a sostegno dei costi dei figli, che è un duplice costo sia in termini di tempo che economico». E sul Pnrr conclude: «È una occasione importantissima anche rispetto all’obiettivo degli asili nido, anche se il modo con cui sono stati fatti i bandi non hanno certo favorito il Sud. Bisogna fare presto anche per arrestare» il fenomeno migratorio che «sta svuotando il Sud».

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