Home Puglia Bari Bari violenta, aggredito un carabiniere: «Situazione fuori controllo»

Bari violenta, aggredito un carabiniere: «Situazione fuori controllo»

Per Donatella Loiacono, psicologa, psicoterapeuta e presidente dell’associazione di promozione della salute ReStart, «la movida barese è assolutamente fuori controllo. Bisogna far sì che venga posto un argine ad una situazione che sta sfuggendo di mano. La concentrazione di ragazzi e locali dove è elevatissima l’abitudine al bere è diventata preoccupante».

Giovedì sera è avvenuto un episodio grave come il ferimento di un carabiniere.

«È un atteggiamento di ribellione. Si tratta della reazione ignorante per cui non c’è più il riconoscimento dell’Istituzione».

Che esempio viene dato ai giovani con questi episodi di violenza?

«La deriva aggressiva è notevole e parte della responsabilità è senz’altro del Covid perché dopo tanta chiusura c’è un’enorme voglia di libertà, ma che è senza regole. Non soffermiamoci però solo sugli adolescenti, ma anche su adulti e giovani uomini».

Da cosa nasce tutta questa violenza?

«Dall’insoddisfazione. Abbiamo passato un trauma collettivo che è la rinuncia per troppo tempo alla socializzazione. E quando è tornata è stata controllata attraverso un uso prolungato delle mascherine».

Colpa delle mascherine?

«Anche. Perché se il volto viene coperto dalla mascherina la comunicazione empatica cambia e la relazione emotiva viene meno: con i muscoli facciali si comunica e si possono dire tante cose. Senza questi si passa all’azione senza preventivamente pensare».

Cosa è necessario fare per uscire da questo vortice di violenza?

«Risvegliare la cultura e l’immaginazione, che si blocca quando la nostra vita subisce dei traumi. E noi abbiamo subito un trauma collettivo e per risvegliarsi da questo trauma bisogna pensare a cose piacevoli e trovare soluzioni alternative».

Come?

«Possiamo produrre creatività e immaginazione con la cultura. Basta creare solo spazi per bere e mangiare. Ci vogliono alternative e luoghi dedicati a musica, poesia, teatro, arte e disegno. A Bari le alternative non ci sono: la città muore se il sindaco pensa di aprire solo attività enogastronomiche».

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