Home Puglia Bari Bari, violenze e abusi sui minori: in un anno 120 segnalazioni

Bari, violenze e abusi sui minori: in un anno 120 segnalazioni

Rinnovato il protocollo di intesa tra il Comune di Bari e la Procura del Tribunale dei minori sulle Unità di pronto intervento (Pim) che consentono di entrare in azione in caso di abusi, maltrattamenti e situazioni di disagio che coinvolgono i minori residenti o rintracciati nell’ambito della città di Bari.

In un anno di lavoro con la Procura il Pim è intervenuto su 120 segnalazioni relative a 157 infradiciottenni baresi, relazionando dettagliatamente all’esito di un’indagine svolta a 360 gradi sul territorio anche con il coinvolgimento di medici di base, docenti ed educatori. Di questi, 88 sono arrivati in Tribunale, avviando procedimenti tesi a valutare la capacità dei genitori e a individuare la forma di supporto necessario ad affrontare la condizione di malessere vissuta dai minori. Diversi i casi di cui si è occupato il Pim: tre abusi sessuali, 41 situazioni di incapacità educativa delle famiglie, 13 maltrattamenti e violenze assistite in famiglia, 19 casi di conflittualità, dieci casi di irregolarità della condotta e due di inadempienza scolastica.
A fornire questi dati il procuratore minorile Ferruccio De Salvatore che ha commentato così il rinnovo del protocollo: «Nella nostra città abbiamo fasce di popolazione che vivono in condizioni di precarietà economica e sociale in cui elevata è la densità criminale e notevole il malessere dei più giovani. Le cause sono molteplici – continua De Salvatore – tra precarietà economica, crisi delle relazioni affettive e disgregazione dei nuclei familiari. Non è un caso se sono moltissimi i minori segnalati per eccessiva aggressività o per un rapporto sregolato con il cibo».
Le segnalazioni sui minori in difficoltà, che possono pervenire da cittadini, scuole o altre istituzioni, vengono vagliate e istruite dal Pim che è composto da tre assistenti sociali, due agenti della Guardia di finanza e un sovrintendente della polizia locale. L’unità operativa lavora in stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per tenere un filo diretto con le scuole. Un progetto unico in Italia da esportare come buona prassi, come ha spiegato l’assessora comunale Francesca Bottalico: «Intervenire tempestivamente sulle situazioni di disagio, ci consente di fare prevenzione e proteggere realmente i minori. Un servizio quanto mai necessario in questo momento storico di grande vulnerabilità e fragilità per il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, come emerge dagli ultimi episodi di cronaca, dalle segnalazioni che arrivano dal territorio o dalle richieste di aiuto ricevute dai nostri servizi e dalle antenne territoriali».
Accanto alle Unità di pronto intervento, il lavoro dell’amministrazione comunale va nella direzione della formazione degli operatori scolastici, socio-sanitari ed educativi che possano fornire diversi servizi integrati: sportelli gratuiti di ascolto psicologico e pedagogico in ogni quartiere e l’avvio di una task force sulla prevenzione al suicidio e a contrasto del disagio adolescenziale nelle scuole e nei presidi educativi teritoriali. «Il nostro fine ultimo è intervenire in maniera tempestiva, professionale e integrata per prevenire e, in taluni casi, interrompere sul nascere fattori di rischio, situazioni di malessere, atti di violenza verso se stessi e gli altri, maltrattamento o bullismo, consentendo la presa in carico immediata» conclude Bottalico.
A firmare ufficialmente il documento, a Palazzo di Città, l’assessora Bottalico e il procuratore De Salvatore alla presenza del comandante provinciale della Guardia di finanza Roberto Pennoni, del comandante della Polizia locale Michele Palumbo, di Esterina Oliva in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale e dell’equipe socio-educativa del Pim.

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