Home Puglia Bari Baritech, l’Asi convoca le sigle: «È la nostra ultima speranza»

Baritech, l’Asi convoca le sigle: «È la nostra ultima speranza»

È finalmente arrivata, dopo circa un mese, la disponibilità del Consorzio Asi a incontrare le organizzazioni sindacali per discutere del futuro degli oltre cento dipendenti ex Baritech, rimasti senza lavoro dallo scorso 1 febbraio, dopo un anno di ammortizzatori sociali e una lunga serie di promesse e impegni non mantenuti. Con una mail firmata dell’avvocato Domenico Mariani, la presidenza dell’Area di sviluppo industriale di Bari ha comunicato la possibilità di organizzare un incontro con le sigle, che si terrà alle 9.30 del prossimo 10 maggio, nella sede del Consorzio, in via delle Dalie, nella zona industriale. «Questa convocazione alimenta le nostre speranze di avere l’opportunità di costruire qualcosa di positivo per i lavoratori della Baritech, che continuano a presidiare fuori dai cancelli e davanti alla prefettura del capoluogo» commenta Pino Anaclerio, segretario provinciale della Femca Cisl, che aggiunge: «Questa gente è ormai sfiduciata e si trova in gravi difficoltà economiche, oltre che in sofferenza per quanto riguarda l’aspetto della vita di tutti i giorni, loro e delle loro famiglie. Perché un lavoratore senza lavoro è un povero disgraziato».

Ai primi di aprile i segretari di Cgil, Cisl e Uil avevano inviato al neo presidente dell’Asi, Pierluigi Vulcano, una lettera unitaria in cui chiedevano l’attivazione urgente di un tavolo per verificare la possibilità di percorsi di riconversione industriale che avrebbero potuto riguardare l’ex Osram, con il conseguente recupero occupazionale dei lavoratori licenziati. L’ipotesi era stata già avanzata nei mesi scorsi, ma ora potrà prendere forma e diventare concreta, soprattutto dopo le numerose notizie pubblicate in questi mesi dei tanti colossi nazionali e internazionali che stanno venendo (o verranno) a investire milioni di euro nella zona industriale barese: «Spesso e volentieri, purtroppo, queste aziende cercano i giovani, senza considerare l’esperienza e la specializzazione dei lavoratori ultracinquantenni – commenta Anaclerio -, che come sappiamo sono una categoria che non viene considerata, incontrando enormi difficoltà in una possibile ricollocazione. Aspettiamo l’incontro del 10 e speriamo che questo appuntamento possa produrre un esito positivo per il futuro di queste persone», conclude il sindacalista.

Rimangono in piedi, nel frattempo, i presidi permanenti dei lavoratori. Anche durante la festa di San Nicola gli operai continueranno a manifestare in corso Vittorio Emanuele al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un più incisivo intervento delle Istituzioni. Tranne infatti la risposta dell’Asi (arrivata comunque dopo oltre un mese dalla richiesta di incontro), nessuno si è più fatto sentire da lavoratori e organizzazioni sindacali in queste settimane. Tutti coloro che si erano detti disposti a fare qualcosa per salvare il futuro di queste cento famiglie sono scomparsi. Con quest’ultima mail, però, si potrebbe aprire uno spiraglio.

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