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venerdì 20 Settembre 2024
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Baritech: tutto rinviato al 25 ottobre. C’è una manifestazione di interesse

Appuntamento rimandato al 25 ottobre per le speranze e le aspettative dei 118 dipendenti della Baritech in attesa di sapere se ci sarà quel tanto desiderato nuovo progetto imprenditoriale per tornare a lavorare senza ansie. La riunione convocata dalla task force regionale sull’occupazione, coordinata da Leo Caroli, non si è tenuta perché le trattative sono in fase di aggiornamento e le parti hanno preferito aspettare ancora sette giorni.

C’è una manifestazione di interesse, presentata ufficialmente e con un piano articolato, da parte di una cordata di imprenditori e questo fa ben sperare. Tuttavia, allo stesso modo c’è una scadenza che si avvicina e fa sempre più paura ed è quella del 31 dicembre, giorno in cui scadrà il termine per la cassa integrazione per cessazione di attività.

L’azienda non ha ancora risposto ufficialmente alla richiesta, pervenuta da Regione e sindacati, di avviare nuove procedure per il prolungamento della cassa integrazione anche nel 2023. Tutti sperano, ovviamente, che non sia necessaria e che le trattative si concludano prima ma è sempre meglio essere previdenti e, come ribadito più volte da sindacalisti e lo stesso Caroli, bisogna «mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori».

Serve un piano occupazionale transizionale, è questa la definizione in termini tecnici, che significa un progetto che non lasci i 118 lavoratori senza un reddito in attesa di riprendere a lavorare. È lo stesso Caroli, però, a tracciare la strada: «In presenza di una manifestazione d’interesse presentata in maniera formale dobbiamo fare le dovute verifiche, solo così le parti potranno avviare anche la due diligence necessaria».

Nessun facile entusiasmo, dunque, ma la consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo, che sarebbe a portata di mano. Leo Caroli non si sottrae: «Condivido la preoccupazione dei lavoratori, per questo nonostante ci sia una solida trattativa in corso richiederemo un incontro alla proprietà per avviare le procedure per la cassa. La Regione garantirà il suo appoggio e le politiche attive necessarie affinché la procedura vada a buon fine». Anche i sindacati rimangono attenti e auspicano la risoluzione della vertenza ma, come rivela il segretario aggiunto della Femca Bari Nicola Ultimo, sempre con i piedi per terra: «È in gioco il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie quindi non vediamo l’ora di poter leggere una proposta concreta».

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