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domenica 6 Ottobre 2024
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Borse di studio e percorsi ad hoc: così Uniba accoglie i rifugiati

L’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” accoglierà dei rifugiati tra i suoi studenti. È arrivato ieri mattina all’aeroporto di Fiumicino il primo gruppo dei 51 rifugiati destinatari di borse di studio per proseguire il loro percorso accademico in 33 atenei italiani selezionati, tra cui appunto Uniba.

L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto Unicore – University Corridors for Refugees, coordinato dall’Unhcr (l’agenzia Onu per i rifugiati), arrivato alla sua quarta edizione.

Il programma offre a rifugiati residenti in Camerun, Malawi, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe, l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi presso le università italiane. Gli studenti, 13 donne e 38 uomini, sono stati selezionati dagli stessi atenei sulla base del merito accademico e della motivazione in seguito ad un bando pubblicato lo scorso aprile e frequenteranno un programma di laurea magistrale della durata di due anni. Prima della partenza gli studenti hanno potuto frequentare un corso di lingua italiana messo a disposizione dalle Università per Stranieri di Perugia e di Siena e dall’Università di Notre Dame. Gli atenei aderenti al programma dell’Unhcr, hanno messo a disposizione degli studenti che usufruiscono della protezione internazionale oltre 140 borse di studio negli ultimi 4 anni. Grazie ai partner del progetto, tra cui il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, il Centro Astalli, Gandhi Charity, e a un’ampia rete di associazioni locali gli studenti riceveranno il supporto necessario per completare gli studi e favorire la loro integrazione nella vita universitaria.

Quest’anno la partnership è stata ulteriormente arricchita dalla presenza di Fondazione Finanza Etica, che fornirà un prezioso supporto nell’agevolare il percorso di integrazione degli studenti in Italia aiutandoli nell’accesso ai conti correnti bancari, aperti presso le filiali di Banca Etica, e attraverso tirocini all’interno delle proprie sedi. Una rete di supporto che acquista ancora più importanza se si considera che l’83% dei rifugiati nel mondo vive in paesi in via di sviluppo dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. In questo modo i rifugiati possono realmente aspirare a percorsi di studio e di lavoro in linea con le loro capacità, avendo la possibilità di dimostrare di essere una risorsa e non un peso come troppo spesso vengono percepiti.

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