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Capitale italiana della Cultura 2027, ecco Pietramadre: da Alberobello a Polignano, la candidatura pugliese

Alberobello lancia la sfida e si candida a Capitale italiana della Cultura 2027 con il progetto Pietramadre.

La Capitale dei Trulli, capofila di un territorio composto anche dai comuni di Polignano a Mare, Castellana Grotte e Noci, presenterà il concept della propria candidatura – ideato dall’architetto Marco Piva con la Gemanco Design – durante la Borsa internazionale del Turismo di Milano lunedì 5 febbraio.

Pietramadre è il progetto di candidatura di un territorio che rivela la purezza delle sue forme geometriche e austere, dei suoi scorci inaspettati e mozzafiato, dei suoi paesaggi bucolici e secolari, stratificato «casa per casa, vicolo per vicolo» (come avrebbe detto Pier Paolo Pasolini) in un’architettura fossile e incorrotta scolpita nella pietra dall’opera divina della natura o dalla sapienza delle arti umane. Pietramadre è l’unico elemento in grado, al suo stato naturale, di fermare il tempo in un preciso anno o secolo, di resistervi, di conservare e di generare bellezza eterna.

Quello di Pietramadre è un percorso che va dalla valle al mare, custodendo misteri sotterranei scolpiti dalla natura e leggendarie architetture modellate dalla civiltà, rivela nuove prospettive di circolarità culturale in un gioco a specchio in cui il sotto genera il sopra nello scorrere infinito del tempo: un tempo limpido e “liquido” ma cristallizzato nella pietra.

In questo percorso, la pietra racconta un modo di essere, un modo di pensare e un modo di vivere di una terra che non ha mai costruito mura di cinta per dividere ma solo muretti a secco per guidare e preservare: la Pietramadre che accoglie, protegge e accompagna lungo percorsi millenari di vita e cultura e che disegna ponti, cammini e imprevedibili scambi tra quei territori le cui culture sono indissolubilmente intrecciate da millenni di storia e che decidono, insieme, di continuare a tracciare nuovi percorsi di crescita e sviluppo.

Alberobello, patrimonio Unesco dal 1996, è dunque il capofila di una candidatura ambiziosa che intreccia sinergicamente le forze con Castellana Grotte, Polignano a Mare e Noci per trasformare alcuni tra i più importanti attrattori turistici, gastronomici e artigianali in attivatori culturali dell’intero territorio. Un percorso di sostenibilità e circolarità culturale: cultura che genera cultura riversandola sul territorio attraverso la bellezza austera e selvaggia della pietra declinata nel tempo e nello spazio.

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