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mercoledì 2 Ottobre 2024
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Carabiniere modugnese morto per Covid: profanata di nuovo la tomba nel Bresciano

Non c’è pace per la tomba del carabiniere modugnese Raffaele Ferrulli. Ancora una volta una scritta, vergata con pennarello nero indelebile, ha macchiato la sua lapide. Una frase d’odio che vili imbrattatori hanno scritto vicino alla foto del carabiniere deceduto, due anni fa per Covid, a 57 anni.

Anche questa scritta “Stai bene qui m….”, così come la prima ”Bastardo stai bene qua”, scoperta dalla famiglia lo scorso anno, ha ribadito la volontà di ingiuriare il rappresentante delle forze dell’ordine che ha sempre combattuto contro il fenomeno della droga, ha aiutato tantissimi ragazzi ad uscirne e ha fondato anche un’associazione, “Mirko pro supremo”, che si occupa di aiutare le vittime della malasanità, di sostenere coloro che combattono contro i tumori, dare un sorriso ai bambini ricoverati nel reparto oncologico.

Il vile gesto sulla tomba dove riposa nel cimitero di Toscolano Maderno (Bs), ha scosso l’intera comunità modugnese, spingendo il fratello Tino a fare un appello alla comunità. «Siete cittadini di una bellissima città – si legge nell’appello – a cui mio fratello ha voluto bene. Sono certo che non potete tollerare che la sua tomba possa essere profanata. Chiedo a chiunque abbia visto o notato qualcosa di riferirlo ai Carabinieri. Una città come Toscolano Maderno non può essere soggetta a tali atti. Al sindaco chiedo di installare delle telecamere di sorveglianza nel cimitero, affinché tali atti non ridicolizzino un’area sacra, oltre a ripulire quella scritta che denigra non mio fratello, quanto il paese ed il corpo dell’Arma, di cui Raffaele è stato servitore».

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