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Clandestini in Italia con jet privati: pagavano fino a 10mila euro. Cinque arresti – FOTO

Cinque persone sono state arrestate, tra Roma e Bruxelles, nell’ambito di un’operazione di costrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Europa di cittadini stranieri attraverso jet privati.

L’operazione coordinata dalle agenzie Eurojust ed Europol insieme alla Polizia di Stato italiana ha portato all’esecuzione, questa mattina, di cinque mandati d’arresto nei confronti di un cittadino italiano residente a Roma, di quattro uomini di nazionalità egiziana (tre residenti in Italia e uno in Belgio) e di una donna di nazionalità tunisina. Sono tutti accusati di far parte di un’organizzazione criminale internazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Europa.

Le indagini, coordinate in Italia dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Bari e condotte dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, unitamente alla squadra mobile ed all’ufficio di Polizia di Frontiera di Bari, hanno portato alla costituzione di una Squadra Investigativa Comune, composta dalle Forze di Polizia di Italia, Belgio, Germania, Austria e Francia.

Decisiva è stata anche la collaborazione fornita dall’agenzia statunitense Homeland Security Investigation – Immigration and Custom Enforcement e dal Diplomatic Security Service americano.

Le indagini hanno preso spunto dall’arrivo, in alcuni scali europei, di jet privati con a bordo cittadini stranieri di nazionalità prevalentemente kurda o irachena che, utilizzando dei falsi documenti diplomatici dello stato di “Saint Kitts & Nevis”, erano riusciti ad imbarcarsi dalla Turchia su voli privati diretti verso il predetto Paese caraibico, con scalo intermedio in Europa. Una volta raggiunto lo scalo, i passeggeri hanno dichiarato la loro reale nazionalità alle Autorità di Polizia del luogo, richiedendo asilo politico.

Stando alle indagini ai migranti venivano chiesti per il viaggio 10mila euro. In base a quanto accertato, tra ottobre e dicembre del 2020, si sarebbero verificati almeno cinque episodi, secondo lo stesso modus operandi, in cinque diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, presso lo scalo aeroportuale di Bari, nel mese di novembre del 2020. Nel corso dell’operazione,

La Police Fédérale del Belgio ha proceduto al sequestro di due aerei riconducibili alle persone sottoposte ad indagini. Il valore complessivo dei beni in sequestro ammonta a circa 426.000 euro.

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