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Comunali a Bari, le sfide per i candidati presidente al Municipio I: sicurezza, movida e degrado

Da sinistra: Nicola Biancofiore, Annamaria Ferretti e Nicolò Cassano

Murat, Madonnella, San Nicola, Libertà, Japigia e Torre a Mare. Il Municipio I di Bari è la circoscrizione più grande e più popolosa della città. Ma non solo. I suoi quartieri sono i più centrali ed eterogenei, per popolazione, problematiche sociali e nodi da sciogliere. Un territorio sicuramente non semplice da amministrare per il futuro presidente della municipalità che verrà eletto tra meno di due settimane dai baresi.

A cominciare dalla sicurezza: negli ultimi mesi, l’intero territorio è stato protagonista di diversi episodi legati alla criminalità, dallo spaccio di droga nella città vecchia, alle spaccate ai danni degli esercizi commerciali, al degrado costante in piazza Umberto, fino alle risse e agli episodi di violenza tra minorenni (non solo appartenenti alle baby gang). Soluzioni sono state invocate in più di una occasione tanto dai residenti quanto dalle associazioni e dalle realtà attive nei diversi quartieri: difficoltà che non potranno essere ignorate dal nuovo presidente della circoscrizione. Il primo Municipio è anche quello dove la gestione del verde pubblico e dell’abbandono dei rifiuti ingombranti si fanno sentire maggiormente. I gruppi di quartiere sono pieni di segnalazioni da parte dei residenti sulla scarsa pulizia e il degrado di strade e parchi cittadini: uno su tutti il parco Maugeri nel rione Libertà. Un’area verde mai utilizzata a pieno dai residenti a causa dei frequenti bivacchi dei senza tetto e gli atti di vandalismo ai danni delle giostrine e delle aiuole. Poco curati anche i mercati rionali in via Manzoni e nell’ex Manifattura Tabacchi. Quest’ultima poco frequentata e abbandonata a se stessa, nonostante i progetti di riqualificazione che dovrebbero portare al suo interno una nuova caserma dei carabinieri e la nuova sede del centro nazionale di ricerche. Due opere appaltate e partite con i cantieri negli scorsi mesi.

Sulle carenze legate ai servizi spicca il problema dei pochi parcheggi per i residenti, specialmente nelle aree più popolose come Madonnella e Libertà. Qui a farla da padrona sono le strisce gialle, i passi carrabili, le aree di carico e scarico mai aggiornate che tolgono spazio a chi ci vive stabilmente, come denunciato spesso dai comitati di quartiere, e l’invasività delle piste ciclabili. Un altro tema molto sentito nel Municipio è la crisi delle attività commerciali di prossimità: tante quelle che, soprattutto nella centralissima via Sparano e limitrofe, hanno chiuso i battenti negli ultimi anni sostituite dalle grosse catene e dei locali adibiti alla somministrazione di cibi e bevande. Simbolo della crisi via Manzoni, al Libertà, in attesa da anni di una riqualificazione totale che dovrebbe riportare clienti e introiti ai pochi commercianti che sono rimasti in attività. Ma alla proliferazione di bar e ristoranti è legata anche un’altra criticità: quella della movida selvaggia che non dà tregua ai residenti della zona Umbertina. A nulla sono valsi gli esposti presentati in procura e gli appelli all’amministrazione comunale a non concedere ulteriori autorizzazioni all’apertura di locali in un’area già ampiamente satura. Ogni sera, sia d’inverno che d’estate, la zona che si concentra in poche vie tra il teatro Petruzzelli e il lungomare, viene presa d’assalto dai tanti frequentatori dei locali (prevalentemente giovani) con schiamazzi notturni, decibel fuori controllo, vandalismo ai danni dei beni pubblici, sporcizia e degrado.

Annamaria Ferretti in campo per Leccese: «Costruiamo una comunità»

«Le nostre proposte per il primo Municipio partono dai progetti che sono già cantierizzati e che in qualche modo rispondono anche a delle criticità». Annamaria Ferretti è la candidata scelta da Vito Leccese per rappresentare la circoscrizione.

Quali sono i progetti principali?

«Sicuramente Costa Sud, che rappresenta anche una criticità di gestione storica dell’assetto del rione Sant’Anna e attraverso il quale ci sarà un vero e proprio riassetto dell’area che diventerà centrale al pari delle altre. Al Libertà l’ex Manifattura dei Tabacchi ospiterò il polo di ricerca più importante del Mezzogiorno e riporta al centro il quartiere collegandolo con l’università mettendo in moto tutto il percorso di città universitaria».

Quali le proposte?

«Innanzitutto un maggiore interesse alla piantumazione di alberi e all’assetto green della città, proposta che colma una criticità: sappiamo benissimo che il primo Municipio di polmoni verdi ne ha ancora pochi. Sicuramente altri problemi che esistono e che sono da risolvere riguardano il nodo parcheggi. Nella visione di Vito Leccese c’è la creazione di parcheggi pertinenziali dedicati ai residenti per rispondere innanzitutto alle loro esigenze. Vogliamo, ed è un obiettivo che mi sono preposta personalmente, prestare più attenzione ai tempi dei cittadini e delle cittadine, privilegiando anziani, diversamente abili e le donne che hanno bisogno di conciliare i tempi vita-lavoro. Bari in questo modo può davvero diventare un modello per il resto del Paese. L’idea è quella di sviluppare nel primo Municipio un’urbanistica di genere che possa essere poi estesa anche al resto del capoluogo».

Cosa manca dunque da costruire?

«Sappiamo bene che Bari negli ultimi 20 anni è cambiata tantissimo, dalle infrastrutture all’offerta turistica. Quello che adesso bisogna creare è una comunità forte, il tessuto sociale a cui va data anima. È bene connettere le comunità facendole diventare un corpo unico. Più spazi di aggregazione per le associazioni. Colgo infine l’occasione per lanciare una proposta agli altri candidati alla presidenza del Municipio I: organizziamo un confronto pubblico tra di noi, che stiamo per il momento lavorando in maniera isolata. È giusto che i cittadini della prima circoscrizione conoscano i nostri programmi e li possano confrontare».

Nicola Biancofiore scelto da Laforgia: «È un’area complessa. Puntiamo sul decentramento»

«Il primo Municipio è un territorio ricco di opportunità. È il più esteso e popoloso ma soprattutto pieno di vita e contraddizioni, governarlo è come governare una città a se stante». Parte da qui Nicola Biancofiore, candidato alla presidenza del Municipio I in lista per Michele Laforgia.

Quali sono le maggiori criticità del Municipio?

«Innanzitutto è un territorio con delle esigenze di welfare importanti, ma anche infrastrutturali. È quello che si consuma di più perché quasi tutto si svolge qui: dai grandi eventi, alle feste patronali, alle manifestazioni. Certo è anche quello su cui si è investito di più. C’è poi tra le competenze della circoscrizione il tema della cultura, qui si concentrano tutti i poli principali».

Qual è la vostra visione per gestire un’area così complessa?

«Con Michele Laforgia intendiamo dirigerci nella direzione del potenziamento del decentramento amministrativo, per permettere al Municipio di intervenire direttamente sulle materie di sua competenza. Fino a ora il decentramento ha funzionato in materia di welfare e servizi sociali. Ma per i lavori pubblici, ad esempio, bisogna sempre passare per l’amministrazione centrale del Comune».

Concretamente come verrà messo in atto?

«Innanzitutto con la ricucitura sociale tra i quartieri, che abbiamo deciso di non definire “periferia”, perché non lo sono dato che hanno tutti le loro piazze e i loro riferimenti. Vano riscritte la storia e i rapporti tra questi rioni, superando la visione monocentrica della città. Vanno valorizzati i luoghi di aggregazione dei quartieri che compongono il Municipio, partendo dai simboli positivi di Bari. Tante opere realizzate dalla precedente amministrazione vanno adesso coltivate, bisogna prendersi cura dei giardini, dei luoghi, dei quartieri abituando soprattutto i giovani alla bellezza. Occorre agire sulla raccolta differenziata: ci sono ancora troppi cassonetti che attirano sporcizia e inciviltà. Anche sul territorio del primo municipio va estesa la raccolta porta a porta, non imponendola dall’alto ma abituando gradualmente i residenti e avviando un processo partecipato. Infine vanno messe al centro della programmazione degli interventi in città le persone diversamente abili, tarando su di loro le decisioni, e lo dico fuori di retorica. Seguendo il ragionamento va posta attenzione anche sugli anziani e le loro esigenze, potenziando i luoghi e i mezzi pubblici. Infine i bambini, dobbiamo tornare nelle scuole, la cura della città parte da loro».

Nicolò Cassano in lista per Fabio Romito: «Torniamo a sostenere il commercio di prossimità»

«Più sicurezza con il coinvolgimento della polizia locale, sostegno ai commercianti e parcheggi interrati». Sono le proposte di Nicolò Cassano, candidato alla presidenza del Municipio I per il centrodestra di Fabio Romito.

Quali sono le criticità principali sul territorio del Municipio I?

«Molti dei quartieri che lo compongono stanno vivendo una grave crisi del commercio di prossimità: penso al Libertà e a via Manzoni dove i negozianti vivono in uno stato di degrado e abbandono. Stessa cosa a Japigia dove la pista ciclabile di viale Japigia non solo è stata inutile ma ha danneggiato i commerciati che lamentano un calo del fatturato. Poi c’è il nodo della sicurezza: penso a pizza Umberto dove convivono spaccio e criminalità e che invece dovrebbe essere il biglietto da visita per i tanti turisti che arrivano in stazione. Questi sono solo alcuni dei problemi che attanagliano il Municipio I».

Quali sono le proposte del centrodestra?

«Uno dei punti del nostro programma riguarda la creazione di parcheggi interrati e il decongestionamento del traffico cittadino, cercheremo così di risolvere quella che è una vera odissea soprattutto per i residenti. Questa misura servirà anche a salvaguardare le attività commerciali: le persone così non preferiranno recarsi in un centro commerciale per la paura di non trovare parcheggio in centro».

E sulla movida che esaspera i residenti del quartiere Umbertino?

«Il problema è molto sentito ed è uno dei fallimenti della precedente amministrazione che non è riuscita a creare dei luoghi di aggregazione per i ragazzi che, in questo modo, sono costretti a riversarsi per strada per passare la serata. In città non c’è vita notturna, negli ultimi 15 anni hanno chiuso tutte le discoteche e i club e in questo modo i grandi imprenditori baresi se ne sono andati e hanno investito sulle località di mare come Monopoli e Giovinazzo. Ma a pesare su certe scelte è stato anche il problema della sicurezza: i ragazzi non hanno punti di riferimento e creano caos per strada. Non sono state nemmeno adottate delle misure efficaci dall’amministrazione. A cosa serve mettere il divieto di riprodurre musica ad alto volume dopo mezzanotte se poi i locali restano aperti e gli avventori occupano fino a tardi la strada?».

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