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lunedì 14 Ottobre 2024
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Conti correnti spiati, l’ira di Al Bano: «Un gesto squallido e inaccettabile» – L’INTERVISTA

«Una vicenda squallida, inaccettabile»: Al Bano non usa mezzi termini nel definire gli accessi abusivi al sistema informatico di Intesa Sanpaolo che il funzionario Vincenzo Coviello avrebbe effettuato per “sbirciare” nei conti di rappresentanti delle istituzioni e personaggi del jet set. Tra questi spicca proprio il cantane e attore originario di Cellino San Marco, nel Brindisino, che oggi si recherà in filiale per capire che cosa sia successo esattamente al suo conto corrente.

Maestro, come ha preso il fatto di essere stato spiato?

«Male. È una spiata squallida, inaccettabile. È come entrare in un confessionale in cui, oltre il sacerdote, è presente un’altra persona che ascolta tutti i tuoi peccati e le tue prodezze».

Quando e come ha saputo di essere stato spiato?

«L’ho saputo dai giornali. E con fastidio, così come più o meno tutti i correntisti spiati da quel funzionario. Sul mio conto non ci sarebbero ammanchi, ma resta il fatto che, quando si va in banca, è indispensabile garantire la privacy del cliente».

La preoccupa quello che il bancario può aver osservato?

«Non avrà perso molto tempo perché su quel conto corrente non è rimasto molto. Tutto ciò che guadagno lo investo nella mia azienda vinicola. Più che preoccupato, quindi, direi che sono infastidito e dispiaciuto per il fatto di essere stato spiato».

C’è un problema di sicurezza, secondo lei?

«Non c’è dubbio. E non solo in Puglia. Non dimentichiamo che pochi anni fa, a Milano, una banda di rapinatori entrò in una banca e ripulì le cassette di sicurezza. Quindi sì, i livelli di sicurezza vanno innalzati, altrimenti noi correntisti dovremo trovare altri sistemi per custodire i nostri risparmi».

A suo parere, il caso pugliese rientra in un più ampio scenario di dossieraggio ai danni di rappresentanti delle istituzioni?

«Non lo so, dovrà essere la magistratura a chiarirlo. Io so soltanto che domani (oggi per il lettore, ndr) andrò in banca per capire che cosa sia successo al mio conto».

È pronto a fare causa?

«Mi auguro che non ce ne sia bisogno».

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