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venerdì 20 Settembre 2024
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Conversano, slitta al 2025 la chiusura della discarica Martucci? L’ipotesi emersa in commissione ambiente

Rischia di saltare la chiusura entro il 2025 della discarica Martucci di Conversano. L’annuncio è spuntato a sorpresa in Commissione regionale Ambiente durante le audizioni chieste da diversi consiglieri regionali sulla situazione di discariche e impianti. Fra gli altri il sito di Cavallino, le criticità di gestione del ciclo dei rifiuti in Provincia di Lecce, ma anche le discariche di Nardò e Ugento.

Sul caso Conversano sono intervenuti il direttore generale di Ager, Gianfranco Grandaliano, e quello del Dipartimento Ambiente, Paolo Garofoli. Quest’ultimo, rispondendo alla richiesta di individuare siti alternativi avanzata dal comitato “Chiudiamo la discarica Martucci”, ha chiarito che tale funzione non è di competenza regionale, ma dei Comuni interessati alla gestione dei rifiuti.

A tal proposito, Garofoli ha chiarito che sulla individuazione dei siti la Regione non ha alcuna competenza e che la stessa è in capo ai Comuni. Garofoli ha aggiunto che sta proseguendo il monitoraggio della falda propedeutico alla chiusura del sito ipotizzata a gennaio 2025.

I piezometri collocati nelle due vasche hanno restituito coefficienti in conformità ai parametri consentiti, un terzo piezometro invece dovrà essere posizionato per le attività di investigazione previste dal Piano dei rifiuti. Ma sulla questione dei controlli è intervenuto il direttore di Ager che ha rilevato il ritardo di oltre un anno rispetto al crono programma che farà slittare la data del 31/12/2025. Le analisi, come ha segnalato Grandaliano, sarebbero dovute arrivare entro aprile 2022 onde programmare il riempimento del sito prima della sua dismissione. Adesso restano pochi mesi per rivedere i piani e raggiungere il quantitativo di rifiuto secco, non trattato, necessario per la chiusura.

La discarica di Conversano, infatti, ha una capacità di 700mila tonnellate, mentre in Puglia il totale di questa tipologia di rifiuto non supera le 450mila tonnellate annue. Di qui l’allungamento dei tempi che costringerebbe a tenere in vita il sito per uno o più anni. Nel frattempo sono in disaccordo, per non dire ai ferri corti, regione Puglia e i comuni di Conversano e Mola di Bari sul capitolo dei siti alternativi. La Regione sostiene che la competenza spetti ai Comuni, questi ultimi il contrario. In tutto questo la consigliera regionale dem Lucia Parchitelli ha chiesto un approfondimento tecnico sulla data di chiusura del sito, mentre il collega Francesco Paolicelli ha chiesto che sulla questione si esprima il Consiglio regionale.

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