Manchette
venerdì 18 Ottobre 2024
Manchette
- Inread Desktop -

Corruzione elettorale, Cataldo nega le accuse: «Mai pagato voti». Chiesta l’attenuazione della misura cautelare – VIDEO

È durato poco più di un’ora l’interrogatorio di Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano sospeso dal prefetto dopo essere finito ai domiciliari – e che poi si è dimesso – con altre sei persone nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione elettorale nei comuni di Bari, Triggiano e Grumo Appula.

Anche Sandro Cataldo, leader del movimento Sud al centro e marito dell’assessora Anita Maurodinoia, ha risposto alle domande del gip negando davanti a gip e pm l’esistenza di un “sistema Sandrino” e si è detto estraneo a qualsiasi ipotesi di compravendita di voti.

Il fondatore del movimento politico “Sud al centro” ai domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.

Per la Procura di Bari, Cataldo – marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, indagata ma non sottoposta a misura – sarebbe stato il promotore di questa organizzazione che avrebbe inquinato le elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020) e Triggiano (2020), oltre che le Regionali del 2020.

«È tutto nato da una suggestione investigativa – ha detto al termine dell’interrogatorio di garanzia il suo avvocato, Mario Malcangi – ha negato il pagamento di 50 euro a voto. I problemi di corruzione elettorale sono documentati, ma non sono in alcun modo ascrivibili né fanno capo a lui. Era il coordinatore della campagna elettorale, ma le ipotesi criminose non sono ascrivibili a lui. Capisco la suggestione di credere che un sistema politico di porta a porta e telefonate sottenda un comportamento illecito – ha aggiunto il legale -, eticamente la cosa può essere non compresa dai più», ma non «sottende illeciti».

Quanto agli elenchi con i dati degli elettori, Malcangi ha spiegato che sono «tipici delle campagne elettorali per tenere sotto controllo il territorio nel senso migliore del termine, per verificare che tutte le possibilità di voto siano state approfondite. Confidiamo – ha aggiunto – di poter chiarire le cose, anche se ci vorrà di tempo».

Su Armando Defrancesco, accusatore di Cataldo, il legale ha detto che si tratta di «un soggetto su cui va fatta una ponderata valutazione», e che comunque «si è sempre rifiutato di rendere dichiarazioni alla Guardia di Finanza». Per Cataldo è stata infine chiesta l’attenuazione della misura cautelare.

Donatelli, assistito dall’avvocato Beppe Modesti ha risposto a tutte le domande della gip Paola Angela De Santis. Anche Cataldo, con l’avvocato Mario Malcangi, è pronto a rispondere.

Dopo Cataldo saranno sentiti la moglie e il figlio di Donatelli, Gaetana Lanotte e Francesco Donatelli.

- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Taboola -
- Inread Mobile -
- Halfpage Desktop -
- Halfpage Mobile -

Altri articoli