Home Puglia Bari Corteo contromano davanti al carcere, Sisto: «Bari è insicura. Valutiamo l’intervento dell’Esercito»

Corteo contromano davanti al carcere, Sisto: «Bari è insicura. Valutiamo l’intervento dell’Esercito»

«Ritengo che a Bari servano le maniere forti, anche pensando a un’operazione Strade sicure. Credo che Bari abbia bisogno di un’intervento dell’Esercito. Il gioco dello scansare le responsabilità è finito». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, commentando, al tg di Telebari, quanto avvenuto negli ultimi giorni nel capoluogo pugliese con le minacce a un carabiniere e il corteo contromano di ieri davanti al carcere di Bari a seguito della morte del 27enne Christian Di Gioia, morto la notte tra mercoledì e giovedì in un incidente stradale a Japigia.

«Bari è una città insicura», ha detto il viceministro sottolineando che «non si può circolare senza avere il timore che possa accadere qualche episodio, anche casuale, di criminalità. L’ho detto più volte anche al sindaco, e penso che non si possa liquidare la questione dicendo che c’è un “simbolismo criminale”».

Sisto ha affermato di aver «già avuto modo di affrontare il tema con i ministri Crosetto e Piantendosi».

«Vorrei sentire sul punto anche il sindaco Antonio Decaro – ha proseguito – perchè mi piacerebbe che anche lui fosse d’accordo su questo e fare insieme la richiesta d’intervento dell’ Esercito. Non si tratta di antagonismi politici. Di fronte alla sicurezza dei cittadini non c’è appartenenza, ma solo dovere, adempimento e obbligo d’intervenire».

Sulle immagini di ieri del corteo contromano secondo Sisto «c’è anche un’aggravante nel codice penale, quella della scorreria. Cioè criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio. Un’immagine pessima che non fa bene certamente a Bari ma soprattutto, aldilà dell’immagine, preoccupa per la sopravvivenza dei nostri concittadini».

Questa mattina anche il Nuovo sindacato dei carabinieri era intervenuto sulla questione invitando la città a condannare «in maniera forte e mirata coloro che in queste ore seminano odio».

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