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sabato 27 Luglio 2024
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Droga prenotata su Telegram e WhatsApp e i “guadagni” reinvestiti in bitcoin: 10 indagati in Puglia

Avrebbero spedito droga in tutta Italia impiegando poi i ricavi in criptovalute mediante trasferimenti in denaro per un importo complessivo di oltre 30mila euro. Le dosi venivano “prenotate” utilizzando Telegram e WhatsApp.

È quanto emerso dalle indagini della procura di Brindisi che ha coordinato l’attività investigativa dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni e del comando antifalsificazione monetaria, sezione criptovalute di Roma.

Nelle scorse ore è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini a dieci persone (sette originarie della provincia di Bari e tre del Brindisino) di età compresa tra i 24 e i 40 anni, accusate a vario titolo di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti (metadone, ketamina, hashish e marijuana), e di detenzione di documenti d’identità falsi e autoriciclaggio.

I militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Brindisi nei confronti di due dei principali indagati, di denaro e moneta virtuale (criptovalute), saldi attivi presenti su dieci carte prepagate, per un importo complessivo di poco superiore ai tremila euro.

Secondo le indagini, nel periodo compreso tra marzo e settembre del 2022 sono state rilevate 150 cessioni di sostanze stupefacenti. I militari ritengono che la base logistica e di smistamento fosse a Latiano, in provincia di Brindisi, e che gli indagati sarebbero riusciti a rifornire di droga clienti residenti in tutta Italia ai quali venivano spedite le dosi con l’ausilio dei servizi postali e dietro il pagamento attraverso ricariche su carte prepagate o bonifici bancari.

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