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sabato 27 Luglio 2024
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Emiliano a casa della sorella del boss: «Una violenta mistificazione». E Travaglio lo difende – VIDEO

Dopo le sue parole al Tg1, dove ha spiegato che forse Decaro non era con lui durante la sua visita a casa della sorella del boss Capriati, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, torna a parlare di quanto ha affermato dal palco di piazza del Ferrarese sabato scorso e di quell’incontro.

«Non posso concedere legittimità alla violenta mistificazione che si sta facendo» afferma Emiliano in un’intervista rilasciata al Fatto quotidiano.

«Io vado lì perché conosco anche il colore degli occhi di quella gente in ragione del fatto che fino a qualche mese prima il sottoscritto li faceva arrestare, mica li conduceva a teatro – spiega il presidente della Regione -. E vado lì perché una città si amministra anche con azioni di moral suasion. Ho teorizzato la costruzione di una rete antimafia sociale convinto come sono che il codice penale da solo non basta a piegarla».

Emiliano racconta poi: «Dico alla sorella del boss di capire e far capire che le misure che stava attuando l’assessore erano anzitutto provvedimenti a tutela della pubblica incolumità. E lì c’erano figli piccoli. Come sindaco mi facevo carico delle azioni del mio assessore e della responsabilità politica di coinvolgere chi è ai margini, farlo venire dentro al circuito civile».

Emiliano poi ammette di «non aver considerato la capacità manipolativa di questa coalizione. La prossima volta avverto – conclude -: sto per dire qualcosa che potrebbe essere usata contro di me».

Travaglio lo difende: «Stava facendo antimafia»

Durante la trasmissione Otto e mezzo su La7, intanto, il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, prende le difese di Michele Emiliano e del sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Per Travaglio la fotografia pubblicata ieri da alcuni quotidiani, che ritrae Decaro con una sorella e una nipote del boss di Bari vecchia è «puro folclore. Decaro – dice – ha fatto una foto durante una festa in cui in tanti lo avranno fermato per farsi una foto».

Per il direttore del Fatto quotidiano a Emiliano è imputabile il «fatto che quelle cose raccontante a Bari le capiscono tutti, raccontate fuori di Bari nessuno sa cosa succedeva nei primi anni 2000 quando Bari vecchia era chiamata “Scippolandia”. Emiliano, che aveva fatto il magistrato – prosegue -, conosceva tutto l’albero genealogico delle famiglie mafiose e quando portò Decaro per spiegare perché mettevano la ztl e pulivano Bari vecchia per dare sicurezza alla gente, ha incontrato secondo me non una ma decine di volte parenti di boss che se ne stavano a fare i bulli davanti alle loro case. Decaro quell’episodio non se lo ricorda perché non sa chi era colui o colei con cui parlava Emiliano. Era Emiliano che sapeva tutto perché Emiliano conosceva i boss e i parenti dei boss ed era andato lì a dire “Rispettate questo assessore come rispettate me”. Stava facendo antimafia».

Il video dell’intervento di Travaglio è stato postato su Instagram dallo stesso Emiliano: “Finalmente qualcuno che ricorda all’Italia cos’era Bari vecchia diciotto anni fa e il lavoro, fatto prima da magistrato e poi da sindaco, per liberarla dalla criminalità“, scrive il presidente della Regione Puglia.

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