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lunedì 1 Luglio 2024
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Euro2024: da Bari alla Germania. Il giorno di Italia-Spagna – VIDEO

Ieri, 20 giugno, si è giocata la partita Italia-Spagna, e con essa si è conclusa la mia prima settimana in Germania, al seguito della nazionale azzurra. È il momento perfetto per fare un bilancio di questa esperienza.

Il 15 giugno sono atterrato a Düsseldorf. L’aereo era, come ovvio partendo da Bari, pieno di tifosi pugliesi. Avevo dunque ben sperato sulla presenza di supporter italiani in terra tedesca. La dura realtà, tuttavia, mi si è palesata davanti in occasione della prima partita contro l’Albania a Dortmund: 50.000 supporter dell’aquila a due teste hanno invaso lo stadio e la città. Di contro 10.000 italiani (tra i quali molti connazionali residenti in Germania e qualche straniero che, per varie ragioni, aveva deciso di supportare l’Italia). Nonostante ciò, per fortuna, sul campo gli azzurri hanno portato a casa il bottino pieno.

Il grande divario tra le tifoserie, tuttavia, ha messo in evidenza come gli italiani giunti in Germania per supportare la squadra siamo molti meno rispetto a tanti altri Paesi. Nelle mie interviste pre e post partita, ho avuto seria difficoltà a trovare tifosi italiani arrivati dalla madrepatria. Quasi tutti sono naturalizzati tedeschi.

Non sorprende, considerando la lunga storia di emigrazione italiana in Germania. Gli italiani qui vivono bene, hanno messo su famiglia, e i loro figli parlano perfettamente italiano e tedesco. Il viaggio periodico nel Belpaese per salutare «amici e parenti» è un appuntamento fisso, ma di tornare in Italia non se ne parla. Come mi ha detto Giuseppe, calabrese: «Se si potesse mettere insieme la creatività italiana con il pragmatismo tedesco sarebbe tutto perfetto».

La vita tedesca, come da noi, varia drasticamente tra piccoli centri e le grandi città. A Lubecca, cittadina nel nord della Germania, i bar non aprono prima delle 11 del mattino, e per me, abituato all’espresso e cornetto, è stata un’impresa anche solo riuscire a fare colazione. Tutti girano in bicicletta, la sera si chiudono nei locali a bere una birra o a chiacchierare con gli amici e, nonostante la luce solare si veda anche fino alle 22:30, alle 23 le strade rimangono deserte.

Diversa la vita ad Amburgo, sede ospitante di Euro2024 e città di 1,8 milioni di abitanti (Milano ne conta 1,3 per darci un riferimento). Ci sono arrivato il giorno della partita Polonia-Olanda, e la città era invasa da tifosi arancioni festanti. I tedeschi la sera, boccale alla mano, si scatenano ma gli olandesi sono una ma anche due spanne sopra. Jurgen, barista tedesco, mi ha spiegato che esiste una sana rivalità tra tedeschi e olandesi, simile a quella tra italiani e francesi.

La vera nota dolente riguarda i trasporti pubblici. La Germania non è arrivata preparata a gestire l’afflusso di centinaia di migliaia di tifosi. Ritardi dei treni, cambi di binari all’ultimo, pochi mezzi per andare e tornare dallo stadio. Ieri, dopo la partita Italia-Spagna (vinta dagli spagnoli per 1-0), c’erano solo pochi tram disponibili per portare a casa decine di migliaia di persone. Qualcuno si è sentito male. Il traffico era paralizzato, e molti, incluso il sottoscritto, sono rientrati oltre le 2 di notte.

Nonostante i disagi, la partita è stata una festa. Ho visto molti striscioni pugliesi: Foggia, Barletta, Nardò, e anche un gruppo di 50 tifosi baresi durante la partita contro l’Albania. La Puglia, insomma, sta facendo la sua parte per sostenere gli azzurri.

Ora attendiamo la terza partita contro la Croazia, a Lipsia, per vedere se la nazionale saprà ripagare chi ha viaggiato per migliaia di km per sostenerla. Se provi a chiedere un pronostico agli italiani, anche a quelli residenti in Germania, l’argomento è tabù. Cambiare Paese sì, ma la superstizione, quella resta nel DNA. Forza azzurri!

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