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Faida tra i clan Capriati e Di Cosola-La Rosa a Putignano: chieste condanne per otto imputati

La Procura di Bari ha chiesto condanne a pene da 3 anni e 4 mesi a 10 anni e 4 mesi di reclusione per otto imputati accusati, a vario titolo, di lesioni personali, tentato omicidio e tentata estorsione, con l’aggravante mafiosa, e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti che veniva ceduta anche a minorenni. I reati sarebbero stati commessi a Putignano.

I fatti risalgono al 2017 e si inseriscono in una faida tra i clan Capriati e Di Cosola-La Rosa di Bari ma radicati anche a Putignano, in particolare nel quartiere San Pietro Piturno. Gli imputati sono a processo con rito abbreviato.

Uno di loro (Luigi Campanella) è accusato di aver ferito a colpi di pistola, in luogo pubblico, un esponente della fazione rivale “al fine di agevolare l’attività di un’associazione di tipo mafioso di appartenenza”, il clan Capriati, “in contrapposizione all’egemone clan Di Cosola-La Rosa”, come scritto dalla Procura.

In tre invece (Paolo Cutrignelli, Nicholas Fallacara, Francesco Tauro), ritenuti appartenenti ai Di Cosola-La Rosa, sono accusati del tentato omicidio di un membro del clan Capriati. Fallacara è anche accusato di tentata estorsione nei confronti di uno spacciatore, sempre per agevolare il suo clan di appartenenza. Lo stesso Fallacara è infine accusato, insieme ad altri imputati, di detenzione e traffico di stupefacenti.

Il pm della Dda di Bari, Fabio Buquicchio, ha chiesto la condanna a 10 anni e 4 mesi per Fallacara, a 6 anni e 8 mesi per Cutrignelli, a 6 anni per Giuseppe Lovero, a 5 anni e 8 mesi per Luca Martucci e a 4 anni e 4 mesi per Campanella. Condanne a 3 anni e 4 mesi sono invece state chieste per Tauro, Giuseppe Posa e Vincenzo Calabrese.

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