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Giovani e giochi pericolosi, è allarme anche a Carbonara: gruppi di ragazzi sfidano auto e passanti

Gavettoni alle auto in transito, insulti ai pedoni, prove di coraggio in mezzo alla strada. Se c’è una cosa che in questo momento accomuna tutto il Paese, da Nord a Sud, è “l’allarme” giovani: sempre di più, galvanizzati dal tentativo di raggiungere la fama sui social, si avventurano in bravate che potrebbero mettere a repentaglio la loro vita e quella degli altri.

Il fenomeno, esploso a livello nazionale con la triste vicenda del gruppo “The borderline” che ha provocato la morte di un bimbo di cinque anni, riguarda anche Bari. E non solo il centro, funestato dai numerosi episodi di violenza da parte delle baby-gang, come quella ai danni di Dante Marmone, ma anche le periferie. È quanto accade a Carbonara dove, ormai da mesi, una comitiva di ragazzi nei primi anni dell’adolescenza semina il panico. A denunciarne è una mamma del quartiere che chiede «di tener d’occhio» i propri figli. «Un gruppetto di ragazzi di età media tra gli 11 e i 13 anni – scrive – si diverte a lanciare palloncini pieni d’acqua alle auto che transitano dalla piazza. Se al mio poste ci fosse una persona con i riflessi non pronti sicuramente si schianterebbe contro le auto in sosta». La donna annuncia di aver fatto «regolare denuncia» e invita «a controllare i ragazzi quando sono in giro». Un racconto che ha provocato reazioni a catena. Non sono, infatti, pochi i casi in cui le bravate si trasformano in veri episodi di vandalismo. Tutti rigorosamente ripresi dai cellulari e postati sui social network.

Recentemente, su via Ospedale di Venere, la strada che conduce da piazza Umberto al nosocomio carbonarese, lo stesso gruppo di adolescenti è stato avvistato mentre “giocava” sfidando il pericolo, buttandosi in strada all’arrivo di un’auto e rimanendo lì inchiodati fino al passaggio. Inoltre, in tutto il quartiere, aumentano i casi di episodi di danneggiamento di portoni e porte d’ingresso, che molti riconducono proprio all’imperversare di queste comitive. Non mancano anche i casi di minacce vere e proprie rivolte ai passanti, parte del fenomeno dilagante in centro come in periferia.

Controlli maggiori, con pattugliamento del quartiere, e persino installazione di telecamere di sicurezza sono le richieste dei residenti. Indice di una situazione sempre più grave e che sta sfuggendo di mano. «Anche la nostra indifferenza fa la differenza – commenta una ragazza del quartiere – Invece di girarci dall’altra parte e fare finto di non aver visto, interveniamo: basterebbe un semplice rimprovero. Vediamo se lo rifanno. Ieri sera erano presenti delle persone e sono rimaste impassibili». Salvo poi lamentarsi quando accade il peggio.

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