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Il pianista Benedetto Lupo e i “Solisti” del Festival Ritratti in concerto a Monopoli

Allo straordinario Benedetto Lupo & ai Solisti del Festival Ritratti è affidata la chiusura della XX edizione di “Ritratti Festival” che anche quest’anno, ha inondato le piazze, le strade, i palazzi di Monopoli con i progetti musicali degli artisti invitati a celebrare un compleanno davvero speciale, arricchendo l’offerta anche con talk, laboratori, mostre in alcuni dei luoghi più rappresentativi della città.

L’appuntamento di chiusura è in programma stasera alle 21 nel Chiostro di Palazzo San Martino, sede storica del Festival, a Monopoli. Il pianista pugliese Lupo si esibirà con i “Solisti del Festival Ritratti” (Emanuele Urso – corno, oggi Primo Corno Solista al Teatro alla Scala di Milano; Lorenzo Rovati e Sara Dionisia Zeneli . violino, Giuseppe Russo Rossi – viola, Roberto Mansueto – violoncello) per una serata che si preannuncia indimenticabile, con un programma che spazia da Robert Schumann con “Kinderszenen, Scene Infantili op.15” a Johannes Brahms con “Trio op. 40” e ancora Schumann con “Quintetto op. 44” (biglietti su www.ritrattifestival.it).

Il concerto è stato preceduto ieri dall’ultimo appuntamento di Ritratti Talk sulla Terrazza Food Lab della Biblioteca Rendella. Protagonisti sono stati gli stessi Benedetto Lupo e “Solisti del Festival”, che prima del concerto in programma oggi, hanno dialogato sul tema “È più vero il reale o il fantastico?” Intorno alla figura di Robert Schumann.

Nel suo primo anno di residenza a Ritratti, Lupo ha scelto di impaginare un programma cameristico con i compositori di cui è considerato uno dei più raffinati interpreti. Brahms e Schumann, appunto. Molto forte la decisione di circondarsi di artisti emersi dalle fucine dei Conservatori, in particolare pugliesi, oggi protagonisti di brillanti carriere internazionali.

«Ritratti è un sogno studentesco oggi diventato realtà riconosciuta. Questa ventesima edizione è stata pensata con un cambio di passo, a conferma di uno stile consolidato, ma con la prospettiva di aprire nuove strade: la multidisciplinarietà del cartellone, la condivisione di progetti tra diverse generazioni, il legame con l’architettura dei luoghi, il coinvolgimento di nuovo pubblico in sfide spesso sperimentali e innovative a cui c’è una risposta sempre curiosa e attenta, sono gli ingredienti di venti anni di sacrifici per arrivare dove siamo oggi – commenta Antonia Valente, direttrice artistica avvicinandosi alla fine di Ritratti Festival-. E in questo percorso non posso che iniziare dal ringraziare la comunità, che anno dopo anno è cresciuta insieme al mio sogno di ragazza, e che rende possibile sostenere e realizzare produzioni musicali che altrimenti resterebbero solo nella mia immaginazione, costruite con grande professionalità e affetto dagli interpreti coinvolti, dai collaboratori e operatori tecnici, instancabili nel cuore di un’estate caldissima, grazie anche al contributo di istituzioni e sponsor che sono per noi fondamentali. Certo non posso nascondere che non manchino difficoltà e ostacoli da superare, e non è sempre facile farlo. Servono determinazione e soprattutto tanta energia, ogni giorno. Gli applausi alla fine di ogni concerto, i sorrisi dei bambini, gli sguardi, la gioia e il calore del pubblico e di tutta la comunità di Ritratti, ogni volta mi spinge a pensare che ne vale sempre la pena, soprattutto se tutto viene condiviso con gli altri. Ritratti Forever Young è dunque un monito: saper conservare lo spirito dell’inizio per scrivere pagine sempre nuove, diventando il quaderno su cui, accanto a me, nuove generazioni di musicisti incredibili possano affiancarmi nel continuare a scrivere la mia e la loro storia artistica personale, investendo su sé stessi come io stessa ho fatto da ragazza».

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