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mercoledì 25 Settembre 2024
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Infermiera aggredita al Di Venere di Bari, i sindacati: «Non si ceda alla rassegnazione»

«È quotidiano ormai il ricorso degli utenti di molte strutture sanitarie alla violenza verbale e, purtroppo, anche fisica nei confronti dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari. Ne parliamo perché riteniamo di non dover cedere alla rassegnazione». Lo affermano i sindacati medici pugliesi Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs dopo l’aggressione subita da un’infermiera in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Di Venere di Bari.

Un episodio che, sottolineano i sindacati, «non fa più neanche notizia se non per la cronaca».

«Dobbiamo rilevare – proseguono i sindacati – piuttosto le risposte costernate di chi ha responsabilità di programmazione, organizzazione e gestione delle strutture sanitarie che si limita alla diagnosi senza soluzioni capaci di incidere rispetto ai problemi della sanità che pure determinano atteggiamenti ostili dei pazienti quali la carenza di personale, la burocrazia le liste d’attesa che comportano tempi lunghi alle risposte di salute dei cittadini. Così come non vediamo opportuni provvedimenti nei confronti di chi aggredisce i sanitari come se il problema fossero questi e non la malattia».

«Chiediamo – concludono – al legislatore risposte adeguate al problema e ai prefetti di provvedere, per le proprie competenze, a tutelare tutti gli operatori della sanità. In mancanza di concrete iniziative comprendiamo la voglia di fuga dei medici ed operatori sanitari da questa sanità malata».

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