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sabato 5 Ottobre 2024
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Legionella al Policlinico di Bari: i vertici sotto accusa e l’azienda citato come responsabile civile

Ben 18 rapporti di prova, quasi tutti (ad eccezione di uno) nel 2019, raccontavano con numeri e percentuali una brutta storia di legionella nell’acqua, di batteri pericolosi per la salute, già compromessa, dei degenti del Policlinico di Bari. Per 18 volte, secondo la Procura, chi avrebbe dovuto vigilare non lo ha fatto, provocando quattro decessi avvenuti tra il 12 luglio 2018 e il 30 settembre 2020. È l’accusa sostenuta anche ieri, in aula, dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dalla pm Grazia Errede, nell’udienza preliminare a carico dei vertici del nosocomio barese.

Rispondono di omissione d’atti d’ufficio e omicidio colposo l’attuale direttore generale Giovanni Migliore, la direttrice sanitaria Matilde Carlucci, il suo vice (in qualità di responsabile della sanità pubblica dipartimentale) Giuseppe Calabrese, e il direttore dell’area tecnica Claudio Forte. Stralciata invece per l’archiviazione la posizione di una quinta dirigente, che era inizialmente indagata, direttora dell’Asl Bat, Tiziana Dimatteo.

Gli imputati sono accusati di non avere disposto gli interventi necessari di bonifica della rete idrica ospedaliera, malgrado fosse stata accertata la presenza del batterio legionella che di conseguenza, secondo l’accusa, avrebbe causato la morte dei quattro pazienti ricoverati nei padiglioni Asclepios e Chini del Policlinico. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Nas portò nel novembre 2020 al sequestro dei due padiglioni (dissequestrati a marzo 2021) e un mese dopo alla interdizione di tre dirigenti (annullata dopo un paio di mesi).

I pazienti per i quali si ipotizza la morte per legionella come conseguenza della mancata bonifica, sono Gennaro Del Giudice (79 anni, morto il 10 giugno 2018), Domenico Martinadonna (68 anni, morto il 2 maggio 2019), Francesca Nuzzolese (74 anni, morta il 26 novembre 2019), Vincenzo Ficco (55 anni, morto il 5 agosto 2020).

Nell’udienza di ieri i familiari delle vittime si sono costituiti parte civile, chiedendo alla gup Anna Perrelli, di citare come responsabile civile il Policlinico di Bari.

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