Home Puglia Bari Masiello firma col Sudtirol: tifosi baresi in subbuglio

Masiello firma col Sudtirol: tifosi baresi in subbuglio

Tifosi del Bari in fibrillazione dopo la notizia dell’ingaggio dell’ex Andrea Masiello da parte del Sudtirol. L’annuncio ufficiale pubblicato dalla società altoatesina è stato accompagnato da una raffica di durissime reazioni e insulti. I supporter biancorossi hanno letteralmente invaso i canali social del Sudtirol, tanto da costringere il club neo promosso in B a disattivare i commenti su Instagram, cancellando quelli già pubblicati.

A scatenare la rabbia dei tifosi pugliesi è il coinvolgimento di Masiello nella nota inchiesta della Procura di Bari sul calcio-scommesse. In particolare non si perdona la combine del derby perso con il Lecce il 15 maggio 2011, caratterizzato da una clamorosa autorete proprio del neo difensore del club bolzanese. Nonostante siano passati undici anni da una delle pagine più buie del calcio barese, il ricordo è ancora vivo. Non sono bastate due condanne, una della giustizia ordinaria, l’altra di quella sportiva, per placare gli animi di una città che si sente ancora oggi tradita e ferita mortalmente al cuore. Il difensore viareggino, dopo lo scandalo, ha patteggiato la pena ad un anno e 10 mesi di reclusione per associazione a delinquere e frode sportiva. Patteggiamento anche in ambito sportivo accettando la squalifica di 2 anni e 2 mesi. Stop fino al 26 gennaio 2014 quando Masiello è tornato al calcio giocato con la maglia dell’Atalanta.

Quindi l’esperienza con il Genoa e ora un nuovo inizio nel Sudtirol, in Serie B. I tifosi del Bari non dimenticano e attraverso i social danno appuntamento al giocatore in vista della sfida al San Nicola del 12 novembre. Una data vista come una sorta di chiusura del cerchio, ma che difficilmente vedrà nel capoluogo pugliese il centrale toscano. L’amarezza è ancora tanta, così come l’ira legittima della gente per aver preso a calci la passione e la fede dei colori biancorossi.

Ora però Bari deve dimostrarsi matura e non permettere all’animo ferito di prendere il sopravvento, trasformando l’«odio» comprensibile in azioni scomposte.

La vicenda di Masiello, che ha pagato per i suoi errori, è piuttosto solo l’emblema di un sistema «malato», iper «garantista», come quello italiano. Capace di permettere a chi si è macchiato di un reato gravissimo, come la frode sportiva, di poter tornare a vivere quel «mondo» che attraverso la sua condotta illecita ha contribuito a distruggere.

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