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Medici di famiglia sul piede di guerra. Abbaticchio: «Lo Stato ci maltratta, basta burocrazia»

I medici di famiglia di nuovo in prima linea, pronti a somministrare ai baresi le oltre 375mila dosi di vaccino antinfluenzale che la Regione Puglia sta distribuendo in questi giorni. Molti di loro hanno già iniziato a contattare i pazienti per fissare un appuntamento: «Ancora una volta i medici di medicina generale continuano a collaborare nell’interesse della tutela della salute collettiva a favore della prevenzione delle infezioni virali, come è stato per il Covid» dice Ludovico Abbaticchio, presidente del Sindacato medici italiani.

Presidente, qual è la situazione?

«I medici di famiglia in questi anni sono stati in trincea e sono stati maltrattati e fortemente sottovalutati dal punto di vista dell’impegno professionale. Per non parlare del fatto che il peso della burocrazia sta sempre più occupando gli spazi a favore dell’assistenza clinica, che è funzione primaria del medico».

Cioè?

«C’è bisogno di rivedere l’organizzazione del servizio territoriale attraverso un’organizzazione non legata alla gestione specifica del medico, come accadrà per le vaccinazioni antinfluenzali, che saranno fortemente richieste dalla cittadinanza, soprattutto dopo la paura e l’esperienza del Covid».

Ad esempio?

«Una mannaia burocratica è la richiesta del consenso informato, soprattutto se pensiamo che questo vaccino viene somministrato da più di vent’anni. Questo porta ad un ulteriore sovraccarico amministrativo-burocratico per il medico, che è costretto a far firmare per forza questo modulo. Se dobbiamo sviluppare politiche sanitarie amministrative, che queste vengano delegate con un programma d’investimento per chi dovrà svolgere questa funzione nelle asl e negli ambulatori, magari incrementando la forza lavoro».

L’anno scorso molti vaccini sono avanzati. Come mai?

«La riduzione della richiesta è avvenuta perché c’è stato un aumento dei no-vax e della paura riguardo i vaccini. Resta il fatto che il vaccino, nel suo insieme, è uno strumento importante di prevenzione».

Questo vaccino verrà somministrato insieme alla quarta dose anti-Covid?

«Si tratta di una libera scelta del medico. Per il momento la quarta dose viene effettuata nei centri previsti dal sistema sanitario territoriale. Non abbiamo ancora capito se ci sarà chiesto un impegno, ma queste cose dovranno essere trattate attraverso accordi sindacali. Al momento non ci è arrivato nessun lotto che contiene entrambi i vaccini».

Perché è importante vaccinarsi contro l’influenza?

«Perché il sistema delle infezioni virali sta diventando problematico e, quindi, avere una possibilità in più di anticorpi diventa uno strumento di prevenzione e di salute utile a tutti. Così come è importante il vaccino per i giovani che sono a contatto con disabili, persone anziani e soggetti che possono infettarsi facilmente. L’influenza può trasformarsi in una broncopolmonite e causare un’insufficienza respiratoria».

Può incidere quest’anno l’assenza di mascherine?

«La mascherina è certamente utile e noi la consigliamo e la facciamo ancora indossare negli studi medici. È uno strumento di difesa per tante malattie, non solo per il Covid».

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