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sabato 7 Settembre 2024
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Migranti soccorsi dalla Humanity, dei 291 naufraghi solo 111 sbarcano a Lampedusa gli altri a Bari

L’Humanity 1, con 291 persone a bordo salvate ieri nel Mediterraneo centrale in tre diverse operazioni, ha ricevuto istruzioni dal Centro italiano di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di dirigersi a Lampedusa. Lo rende noto Sos Humanity, spiegando che, però, solo 111 dei 291 naufraghi complessivamente presenti sulla nave umanitaria saranno trasbordati sulle motovedette della Guardia costiera italiana per essere condotti sull’isola di Lampedusa. Si tratta del primo gruppo di migranti soccorso ieri dall’Humanity. Per un bimbo con forti dolori addominali è già stata disposta l’evacuazione medica, insieme a cinque familiari.

«È assurdo far sbarcare solo i 111 sopravvissuti del primo salvataggio a Lampedusa – dicono dall’ong -, mentre tutti gli altri dovranno restare a bordo ancora quattro giorni per raggiungere il lontano porto di Bari, inizialmente assegnato per lo sbarco dei migranti. In questo modo, le autorità italiane violano il diritto dei restanti sopravvissuti a un pronto sbarco e negano loro l’accesso, di cui hanno bisogno, a un’adeguata assistenza sanitaria e psicologica a terra».

Tra i 180 migranti che proseguiranno il viaggio verso BARI ci sono oltre 70 minori non accompagnati, 4 bambini e diverse donne, di cui almeno tre incinte. «A causa del ritardo aggiuntivo di almeno mezza giornata – denuncia inoltre Sos Humanity -, tra tre giorni la Humanity 1 si troverà ad affrontare condizioni meteorologiche avverse, con forti venti e onde alte sulla costa orientale, un rischio inutile per il benessere delle restanti 180 persone a bordo. Saremmo potuti andare in Sicilia per sbarcare tutti i sopravvissuti, compresi più di 100 minorenni. Lo abbiamo chiesto più volte, ma invano».

Ieri, l’organizzazione non governativa di ricerca e salvataggio Sos Humanity aveva salvato 291 persone in difficoltà in mare nel Mediterraneo centrale, ricevendo l’indicazione di Bari – distante 1.100 chilometri dall’area delle operazioni – come porto di barco. 

A bordo della prima imbarcazione al largo delle coste libiche, avvistata dall’equipaggio di Humanity 1 c’erano 111 persone: nessuna aveva giubbotti di salvataggio o altre attrezzature salvavita. Mentre i soccorsi erano ancora in corso, l’aereo civile Seabird ha segnalato ai soccorritori un secondo gommone in pericolo e sovraffollato, con 102 persone a bordo, anche loro portate sull’Humanity 1. Poco dopo, l’equipaggio ha avvistato un terzo gommone in pericolo, che stava già imbarcando acqua. Coordinate dal Centro italiano di coordinamento soccorsi, sono state avviate le operazioni di salvataggio per altri 78 sopravvissuti. Tra i naufraghi oltre 100 sono minori, anche neonati.

«La maggior parte dei minori -spiegano – non sono accompagnati e a bordo ci sono anche più di 40 donne, alcune incinte. Un motoscafo libico è arrivato sul posto dopo che l’equipaggio dell’Humanity 1 aveva iniziato le operazioni di salvataggio. Non è stato possibile stabilire la comunicazione in inglese. L’unità libica è rimasta a distanza mentre l’equipaggio dell’Humanity 1 effettuava i soccorsi».

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