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Modugno, una quota mensile per poter frequentare il centro di ritrovo: anziani sul piede di guerra

Una retta da pagare per frequentare la struttura, monta la polemica al centro anziani del quartiere Cecilia di Modugno. I frequentatori del centro hanno protestato contro la decisione, da parte del Comune, di far pagare una quota mensile per l’accesso, quota che si calcola in base all’Isee. Per gli anziani, ed è il disappunto, la retta non si pagherebbe in altri luoghi di ritrovo dello stesso tipo.

«Gli anziani sono la memoria storica del paese – afferma l’ex assessore alle Politiche sociali Nicola Signorile – sono coloro che aiutano le famiglie e non è giusto che vengano gravati anche di questo ennesimo costo».

La nota più dolente riguarda l’utilizzo di uno strumento, come l’Isee, per calcolare l’importo da versare. Per chi ha un Isee da 10mila a 20mila euro la quota sarà di 5 euro, 25 euro per un Isee tra 20mila a 25mila euro, 40 euro tra 25mila a 35mila e 100 euro per chi non presenta l’Isee, per chi ne ha uno oltre 35mila euro e per chi non è residente a Modugno.

«L’Isee non è il limite tra la povertà e la ricchezza – dichiara un anziano – siamo al paradosso che chi è stato parsimonioso nella vita deve poi pagarne le conseguenze e non può neanche godersi un po’ di tempo libero con i coetanei senza dover pagare una retta mensile che grava sulle tasche di un pensionato».

Gli anziani quindi protestano ad oltranza, rimanendo della convinzione di non voler pagare una retta non dovuta.

«Nel regolamento dei Servizi sociali non c’è scritto che bisogna pagare – sostiene l’ex assessore ai Lavori pubblici Domenico Clementini – inoltre nel regolamento c’è scritto che nella struttura possono stare 30 residenti di Modugno e 10 non residenti. Il criterio di questa tabella è impopolare. Inoltre perché, se non si presenta l’Isee mi devono addebitare 100 euro? In quale regolamento è previsto?».

Dall’amministrazione arriva la rassicurazione.

«Partiamo dal presupposto – chiarisce palazzo di Città – che ora il centro anziani offre dei servizi che non avevano mai avuto, come la presenza di personale qualificato, psicologi, logopedisti e altri professionisti (come disposto dalla Regione). Gli anziani pagheranno una quota, che ancora non si conosce, in base all’Isee che ancora devono esibire. Sicuramente più della maggior parte di loro non pagherà nulla, neanche quella 20 euro annuale che pagavano prima, grazie allo stanziamento di 80mila euro che finanzia l’ente comunale. Chi ha maggiori possibilità pagherà una quota che difficilmente supererà i 5, massimo 10 euro al mese».

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