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Nuova vita per l’ospedale Covid, sarà una scuola per medici: la regione lavora allo studio di fattibilità

Nuova vita per l’ex ospedale Covid della Fiera del Levante chiuso a settembre del 2022. Lo prevede uno studio di fattibilità messo a punto dalla Regione Puglia che punta a recuperare il recuperabile della struttura. Obiettivo: non disperdere l’investimento realizzato in piena pandemia, durante l’era dell’ex dirigente Mario Lerario, condannato per corruzione, con un costo finale di circa 23 milioni a fronte dei nove di partenza. Un appalto tutt’ora sotto la lente della magistratura che sta verificando la congruità dei costi e le procedure di assegnazione dei lavori.

Nel frattempo, però, la Regione Puglia sta guardando al futuro con un ambizioso progetto: rigenerare l’ex centro per grandi emergenze trasformandolo in struttura permanente di formazione per medici specializzandi e infermieri, ma anche come spazio espositivo permanente di prodotti sanitari e biomedicali. Nel frattempo l’Asset ha autorizzato il Policlinico di Bari a prelevare le ultime attrezzature rimaste nel padiglione fieristico. Si tratta di una cinquantina di pezzi fra apparecchi per la dialisi, defibrillatori, ventilatori polmonari più due sale operatorie: materiali che saranno trasferiti nel nuovo complesso di Asklepios III, all’interno del Policlinico, dove sta per nascere un moderno polo da 200 posti letto per la chirurgia d’urgenza cardiaca, vascolare e toracica. Ultimato il trasloco si valuterà il da farsi rispetto allo studio di fattibilità per l’ex ospedale Covid.

Punto di forza dell’operazione la fruibilità in tutti i periodi dell’anno del padiglione, l’unico dotato di impianti di riscaldamento, area condizionata e attrezzato con box prefabbricati in cui sono ancora installati gas medicali e pareti sanitarie attrezzate, strumenti necessari per avviare il centro di formazione sanitaria. Per avviare l’operazione, tuttavia, serve un accordo con l’Ente Fiera del Levante che da mesi rivendica la restituzione degli spazi del centro grandi emergenze per una superficie complessiva di 15mila metri quadri.

Da gennaio 2021 la Fiera ha incassato mensilmente 112mila euro di fitto dalla Regione Puglia, ma i conti andranno rivisti anche in base al progetto di riutilizzo del capannone. Se si troverà un’intesa l’ente fieristico potrebbe continuare a incassare il canone mensile. In caso contrario, si rischia un incidente istituzionale considerando le partite economiche aperte per il centro emergenze, ma anche per il resto dei capannoni affittati dalla Regione Puglia.

In molti casi il fitto mensile è fuori mercato, in altri gli immobili risultano affittati ad altri locatari. Senza contare che, negli ultimi anni, l’ente regionale s’è accollato opere di manutenzione straordinaria per oltre sei milioni di euro. Costi imputabili ai proprietari dei capannoni, fra cui l’ente fieristico insieme al Comune di Bari e alla Camera di Commercio. Costi che ora la stessa Regione chiederà di scomputare dal conto delle locazioni.

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