Home Puglia Bari Paralimpiadi 2024, il pugliese Mazzone portabandiera dell’Italia: «Emozione indescrivibile» – L’INTERVISTA

Paralimpiadi 2024, il pugliese Mazzone portabandiera dell’Italia: «Emozione indescrivibile» – L’INTERVISTA

L’alfiere italiano, Luca Mazzone è l’unico pugliese ad essere portabandiera dell’Italia alle Paralimpiadi 2024 che si terranno a Parigi. Prima di lui ci fu il compianto Pietro Mennea. Valorizzare al meglio i nostri atleti, figli di Puglia, e specie per chi come Mazzone da un tragico incidente a soli 19 anni lo ha trasformato nella sua forza, grazie alla sua persveranza e famigliari.

Plurimedagliato

Rappresenta l’orgoglio di Puglia, simile al calciatore Cristiano Ronaldo che sta affrontando il suo sesto europeo. nessuno come lui, Luca Mazzone è il nostro baluardo alla sesta partecipazione ai Giochi paralimpici a cinque cerchi: Sydney 2000 (dove vince 2 medaglie d’argento, nei 50 e 200 stile libero), Atene 2004 e Pechino 2008; nella specialità dell’handbike partecipa ai Giochi Paralimpici di Rio 2016 e Tokyo 2020, collezionando 1 oro nella crono, 1 oro nel team relay e 1 argento nella gara su strada in Brasile, 1 oro nel team relay, 1 argento nella gara su strada e 1 argento nella cronometro in Giappone. Ai Campionati Mondiali di ciclismo, dal 2013 a oggi, vanta 18 ori, 3 argenti e 3 bronzi. Rispondendo alle nostre domande, Luca Mazzone si è raccontato tra passato, presente e futuro.

Come si sta preparando per la sua sesta partecipazione ai Giochi?

«Sinceramente ci speravo, ma è stata comunque inaspettata. Mi alleno duramente e faccio una dieta ferrea, ringrazio il mio preparatore atletico Michele Maggi, il mio medico sportivo e stretto amico che si chiama Paolo Amico, di nome e di fatto e poi la mia mia famiglia. Non mi pongo limiti, mi sento bene e darò il massimo, orgoglioso di essere portabandiera dei colori azzurri e di gareggiare anche per gli atleti paralimpici che avrebbero voluto essere qui con noi, in qualche modo lo saranno comunque. Dopo? Dipenderà come reagisce il fisico, ma io sino a che starò bene ed anche quando mi ritirerò continuerò ad allenarmi per tenermi in fondo. Non mi interessano i record anche se ho vinto tanto, ma lo spirito con cui affronto la competizione, a prescindere se sia Olimpiade e il rispetto del prossimo».

Un tuffo nel passato come ha vissuto il cambiamento nel sua vita.

«Correva il 5 luglio 1990 quando avevo 19 anni e dopo un tuffo avvenne l’incidente. Sarei potuto rimanerci, sono sopravvissuto, ho lottato anche se al risveglio è stato ancora più tragico. Grazie a mia madre in primis, a mio padre che ha accettato, in seguito, perché è un sanguigno come me, a chi è entrato dopo nella mia vita e alla forza di volontà che ho avuto per intraprendere una vita da atleta. Consentitemi un pensiero di affetto per un campione ed amico che non sta bene, Alex Zanardi, lui è un esempio costante e sono vicino alla moglie e famiglia, oggi (ieri, ndr) ricorre l’anniversario del secondo tragico incidente che ha avuto e qualsiasi risultato, mi auguro importante spero di dedicarglielo».

Da portabandiera a possibile tedoforo ai prossimi Giochi, quanto gradirebbe?

Per me rappresentare l’Italia, i miei colleghi, anche se in un contesto allargato a livello Mondiale non potrebbe che essere motivo di soddisfazione ma che vivrei sempre con senso di responsabilità, come la recente cerimonia in cui questo mese io e la Sabatini siamo stati incaricati ‘ufficialmente dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, uomo dagli alti valori e di grande spessore che mi ha fatto emozionare non poco. A differenza di una considerazione o una menzione che mi sarei aspettato dalla regione Puglia, ma fa niente».

Che cosa fa Luca Mazzoni nel tempo libero ? Se sta pensando di intraprendere carriera politica?

«Dico che mi piacerebbe andare in discoteca (prende tutto con filosofia e grande ironia, ndr). Faccio una vita sana, amo il rugby e di recente ho letto e appreso che Bisceglie ha una squadra femminile di rugby in A e mi piacerebbe andare a vederlo, oltre al Powerchair dei miei amici di Oltre Sport Trani. Non lo vivo, invece, come tempo libero, ma come un impegno costante quello di battermi per i nostri diritti: faccio un sentito ringraziamento a Luca Pancalli, presidente del Cip, una persona di grande cuore integerrima. Vi svelo che prossimamente sarà inaugurato uno scivolo fisso ad una spiaggia di Giovinazzo, grazie ad una mia battaglia personale. Non escludo di scendere in campo politicamente per propormi in modo coerente e di supporto nei confronti della comunità.

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