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Parco della giustizia: al via le prime demolizioni. Giù 26 fabbricati delle ex casermette in disuso

Inizieranno la prossima settimana i primi interventi di demolizione degli edifici ancora presenti nell’area delle ex casermette Milano e Picozzi, dove nel giro di pochi anni dovrebbe sorgere il futuro Parco della Giustizia. Ad annunciarlo è stato il sindaco Antonio Decaro a margine dell’inaugurazione di un murale dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, nell’omonima via, adiacente all’area in questione. A confermarlo sono gli stessi comitati che si oppongono all’opera, secondo i quali, nelle scorse ore, gli operai avrebbero iniziato a togliere i teli che coprivano le pareti perimetrali del futuro parco e dei mezzi con a bordo i tecnici avrebbero fatto ingresso nell’area delle ex casermette per gli ultimi sopralluoghi prima dell’avvio effettivo dei lavori.

Gli interventi partono con circa un mese di ritardo. A marzo, infatti, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, nella conferenza di presentazione del progetto definitivo della nuova Cittadella, aveva annunciato che i lavori sarebbero iniziati ad aprile. Nelle previsioni il futuro polo giudiziario ospiterà ogni giorno 1.800 tra magistrati, avvocati e impiegati e sarà immerso in un’enorme parco verde grande dieci ettari (il 70% dell’intera area), con al suo interno un lago artificiale di un ettaro. Nel progetto sono inoltre previsti parcheggi e percorsi dedicati alla mobilità “dolce”. Gli attuali 26 fabbricati in disuso saranno quindi abbattuti per lasciare spazio a quattro edifici a corte a pianta quadrata, i quali si svilupperanno su una superficie di poco più di 3 ettari e mezzo, pari al 30% dell’intera area. Il Polo permetterà di unificare tutti gli edifici giudiziari, allo stato attuale collocati in diversi quartieri della città: il Tribunale penale, quello civile, la Corte d’Appello, il Tribunale per i minorenni, quello di Sorveglianza e il Giudice di Pace.

Gli investimenti messi in campo garantiranno la minimizzazione delle emissioni di Co2 (sino a una riduzione di 71mila chili all’anno), il raggiungimento della neutralità carbonica attraverso soluzioni ad elevate prestazioni energetiche, interventi di rinaturalizzazione, l’utilizzo di tecnologie per la riduzione dei consumi idrici e di materiali a contenuto riciclato. Il progetto vincitore è quello del gruppo guidato dall’architetto Alfonso Femia. Sul sito parcodellagiustiziadibari.com è inoltre possibile seguire in tempo reale aggiornamenti sul cantiere e fornire informazioni sul progetto.

Sul Parco della Giustizia, tuttavia, aleggia ancora la minaccia dei giudici amministrativi dopo i numerosi ricorsi presentati dai vari comitati. Nel frattempo, il Comune di Bari ha deciso di non assoggettare la realizzazione della maxi-opera alla Via, la Valutazione di impatto ambientale, imponendo però ben 13 prescrizioni, con particolare attenzione al problema del traffico e dei parcheggi, che molto preoccupa tanto i cittadini residenti che gli ambientalisti.

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