Home Attualità Parità di genere, Bari promossa: un dipendente comunale su due è donna

Parità di genere, Bari promossa: un dipendente comunale su due è donna

A Bari più di un dipendente comunale su due è donna. A dirlo è un report della fondazione Openpolis, basato su dati Istat, che ha certificato la percentuale di quote rosa riferita al personale in servizio negli uffici delle pubbliche amministrazioni. Per quel che riguarda il capoluogo pugliese, infatti, ben il 50,8% tra impiegati e dirigenti sono di sesso femminile.

I dati Openpolis, è bene dirlo, si riferiscono all’anno 2019, e quindi al periodo antecedente la pandemia e l’introduzione del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, e riguardano il personale assunto a tempo indeterminato. Un’eccezione è rappresentata da particolari figure professionali che, come i supplenti della scuola e degli istituti di alta formazione artistica musicale, hanno un rapporto di lavoro a scadenza e che non rientrano nelle categorie contrattuali del pubblico impiego (ad esempio direttori generali e contrattisti).

Dal canto suo Bari non se la passa male, ma nemmeno troppo bene. Di certo quello barese è un dato positivo se si pensa a Napoli, Catania e Messina che hanno, rispettivamente, il 40,5%, il 43,6% e il 46,2% di presenza femminile all’interno del proprio organico. Non può essere lo stesso se si guarda a Bologna, Verona, Roma e Trieste (per citare solo le prime quattro tra le 15 grandi città presenti in graduatoria), che hanno una percentuale di quote rosa pari al 75,4%, 72,3%, 69,9% e 69,6%.

Si tratta comunque di un dato molto vicino alla media nazionale che, nell’ambito del personale degli enti locali (comuni, province e città metropolitane) si attesa al 55,2% di presenza femminile (49,24% se si guarda alle sole amministrazioni comunali): in Italia sono 3.523 i comuni in cui le donne superano il 50% del personale, mentre appena 264 sono le amministrazioni in cui il «tasso di femminilizzazione» è pari al 100% dei lavoratori in servizio. Nei comuni del nostro Paese le donne rappresentano comunque la maggior parte del personale assunto, come accade per le regioni (59,4%) e per le amministrazioni dello Stato (57,1%), dove però sono in numero maggiore.

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