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martedì 8 Ottobre 2024
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Patente ritirata dopo un incidente: il giudice gliela ridà, la burocrazia no e l’ingegnere rimane senza

Capita che, dopo aver bevuto un paio di birre ed essersi messo alla guida si provochi un piccolo incidente. E che, come sanzione, ti sospendano la patente. Quel che il cittadino comune non può immaginare, è invece che per riaverla non basti un provvedimento del giudice, ma si debba soggiacere ai tempi lunghi della burocrazia.

Ed è accaduto a Bari, dove un giovane ingegnere, ha dovuto ricorrere all’assistenza di un legale, l’avvocato Nicolò Nono Dachille, per chiedere, e ottenere, la sospensione del provvedimento della Prefettura di Bari. Cosa che però non è stata sufficiente, visto che ora deve attendere la visita della commissione medica, fissata per settembre.

Il professionista da questa sanzione ha riportato gravi danni alla sua attività: consulente tecnico di numerose compagnie assicurative ed enti pubblici, ma anche consulente tecnico per diversi uffici giudiziari anche fuori regione, ha bisogno di raggiungere in autonomia e a orari disparati, le sedi dei sopralluoghi.

La brutta avventura di Alberto comincia l’11 febbraio scorso, quando in via Bozzi tampona altre auto. L’intervento della polizia, l’alcol test e il sequestro immediato della patente. Il 5 marzo successivo riceve l’ordinanza di sospensione della patente per sei mesi (il massimo previsto dalla legge).

E l’attività del suo avvocato comincia proprio da qui: codice alla mano, ha presentato ricorso al giudice di pace, lamentando due circostanze. La prima, di natura formale, evidenzia il fatto che la notifica della sospensione si arrivata oltre il termine di 20 giorni previsto dalla legge. La seconda è attinente alla scelta di applicare il massimo della sanzione, sei mesi, nonostante il giovane ingegnere sia incensurato e non abbia precedenti specifici.

La vicenda è quindi finita sul tavolo della giudice di pace Maria Tuozzo, che nei giorni scorsi ha accolto il ricorso dell’avvocato Nono Dachille e ha sospeso il provvedimento della Prefettura, ordinandone l’immediata restituzione. Problema risolto? Assolutamente no. Perché anche la restituzione di una patente ha i suoi tempi: è necessario infatti che il guidatore si sottoponga ad analisi del sangue, con prelievi periodici per la durata di un mese, e a una visita a cura della commissione medica della Asl. E per fare questo, bisogna prendere appuntamento. Lui, il 28enne ingegnere, ci si è impegnato, peccato che la prima data utile sia stata fissata a settembre. La fine della disavventura è ancora lontana.

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