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domenica 6 Ottobre 2024
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Paura degli aghi? Al pediatrico di Bari si supera nel metaverso: via alla sperimentazione con i pazienti

Superare la paura degli aghi e ridurre l’utilizzo di farmaci sedativi per gli accessi vascolari nei bambini grazie al metaverso.

È quanto sta sperimentando l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari utilizzando un visore di realtà virtuale che regala ai piccoli pazienti un’avventura inducendoli a calmare alieni impazziti o combattere cellule nemiche che si aggirano nel corpo umano semplicemente puntandoli con lo sguardo.

«Abbiamo verificato che questa modalità aiuta i bambini a vincere la paura degli aghi, a gestire meglio l’ansia di un intervento e ci permette anche di evitare o ridurre l’impiego di farmaci per sedare o addormentare i piccoli pazienti», spiega la dottoressa Maria Luigia Lasorella, dirigente medico in anestesia e rianimazione al Giovanni XXIII.

Nel sistema in corso di sperimentazione a Bari ci sono due modalità disponibili per evitare la sedazione profonda, necessaria durante interventi di accesso vascolare, che per i bambini possono risultare lunghi e dolorosi. Un programma che attraverso esercizi guidati di respirazione produce una sorta di ipnosi clinica e una modalità di gioco che distrae il bambino permettendo agli anestesisti di operare.

«Abbiamo addormentato un bambino autistico che quando si è svegliato nella sua stanza voleva finire il gioco – racconta la dottoressa Lasorella – in un altro caso siamo riusciti a ridurre di un terzo l’impiego di farmaci sedativi per condurre un piccolo intervento evitando la sedazione profonda».

L’uso della realtà virtuale nella preparazione di un intervento chirurgico è già argomento di letteratura scientifica: «La distrazione nel paziente pediatrico è d’ausilio nel ridurre l’ansia preoperatoria dell’intera famiglia ma richiede personale dedicato e tempi di preparazione che spesso non abbiamo. La realtà virtuale utilizzando programmi di ipnosi clinica e videogiochi è uno strumento rapido che non richiede personale aggiuntivo e consente ai piccoli di scoprire che distraendosi dolori come quello dell’agopuntura sono facilmente superabili giocando», conclude la dottoressa.

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