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sabato 27 Luglio 2024
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Per 600 dipendenti un sogno che si avvera: da Netwok Contacts al posto fisso Inps

Lunedì pomeriggio, qualche minuto prima delle 18, si è sprigionato un mix di gioia, soddisfazione e pure lacrime di liberazione per un traguardo, da molti, atteso da quasi 20 anni. Erano i sentimenti dei quasi 600 operatori telefonici del Contact center multicanale (Ccm) Inps impiegati nell’azienda molfettese “Network-Contacts” quando hanno saputo che dal 1°dicembre diventeranno dipendenti a tempo indeterminato di Inps servizi Spa, la società pubblica interamente controllata dall’Istituto nazionale di previdenza sociale a cui tra due mesi, allora, sarà affidato il servizio di Contact center più grande d’Europa, che ogni anno lavora con 22 milioni di contatti e con quasi 3.300 addetti in tutta Italia.

La gioia è doppia sia perché nessuno degli operatori molfettesi è rimasto fuori dalla selezione pubblica avviata a maggio e che riguardava 3.014 operatori (oltre 200, quindi, almeno per il momento, sono rimasti fuori), sia perché per molti di loro significa la fine di tanto, troppo tempo, fatto di precariato, paura del licenziamento a ogni rinnovo contrattuale e a ogni cambio di appalto, sofferenza, sacrificio, contratti a tempo determinato partendo dalle agenzie interinali.

La gioia, inoltre, è figlia diretta di quello che è successo nell’ultimo anno (il passaggio doveva già avvenire a dicembre 2021, ndr), passato tra tantissimi dubbi, tante giornate di sciopero e incertezze alla luce del fatto che il presidente di Inps, Pasquale Tridico, per motivi mai del tutto chiariti, non ha voluto applicare la clausola sociale (una legge dello Stato che avrebbe garantito il mantenimento dell’intero perimetro), ma una selezione pubblica per titoli e anzianità per “soli” 3mila operatori. Dal 1°dicembre si volta pagina in quello che è l’inizio di una vita lavorativa che dovrebbe portarli a diventare non più semplici operatori telefonici, bensì funzionari telematici.

Le battaglie, però, per i sindacati sono appena cominciate perché c’è da trattare sui profili orari (la maggioranza delle maestranze ha un contratto di 20 ore settimanali, ndr) sul mantenimento del livello attuale del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni e altro ancora. Il segretario regionale del sindacato Uilcom, Vito Gemmati, esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto dai lavoratori del Ccm Inps e non solo della sede di Molfetta. Vi sono ancora molte cose da definire – chiosa – ma avere la certezza di esserci rappresenta una buona base di partenza su cui costruire le prossime conquiste sindacali.

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