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venerdì 20 Settembre 2024
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Ricerca d’avanguardia per i pazienti oncologici e con malattie cardiovascolari, accordo tra Miulli e Ri.Med

I ricercatori della Ri.Med di Palermo e i medici dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti collaboreranno, nei prossimi tre anni, per sviluppare soluzioni efficaci e personalizzate volte a trovare nuove e migliori soluzioni diagnostiche e terapeutiche per i pazienti oncologici e affetti da malattie cardiovascolari.

È quanto prevede un accordo sottoscritto tra la fondazione siciliana e l’ente ecclesiastico pugliese.

Le due realtà si concentreranno, in particolare, su attività di ricerca traslazionale in ambito cardiovascolare, come lo sviluppo di uno tessuto biomimetico ingegnerizzato (per testare il trattamento di ablazione a campo pulsato), di marker per identificare il rischio tromboembolico e di un nuovo dispositivo per il trattamento dell’occlusione dell’auricola atriale sinistra. Sono previsti, inoltre, studi di radiomica, di intelligenza artificiale e lo sviluppo di modelli predittivi applicati alla radioterapia, compresa l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi delle immagini, l’identificazione di nuovi bio-marcatori e lo sviluppo di modelli di segmentazione per la diagnosi medica e la valutazione dell’efficacia dei trattamenti oncologici.

L’accordo prevede inoltre la partecipazione congiunta a bandi regionali, nazionali e internazionali per l’ottenimento di finanziamenti per progetti ed infrastrutture di ricerca.

La Fondazione Ri.MED, nata dalla partnership internazionale tra governo italiano, Regione Sicilia, Cnr, University of Pittsburgh e Upmc, possiede un portfolio-progetti focalizzato sulle applicazioni terapeutiche, con oltre 30 brevetti, ed è attualmente impegnata nella realizzazione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca biomedica (Cbrb), che sarà completato nel 2025.

«Questa collaborazione si rivela di particolare rilevanza per l’ospedale Miulli non solo per la progettualità che subito è stata messa in campo, ma soprattutto perché la ricerca non può assolutamente essere disgiunta dall’assistenza», commenta il direttore sanitario Vitangelo Dattoli.

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