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Rinascere dalla violenza e dalla tratta: il racconto nelle opere di 17 donne in mostra all’aeroporto a Bari – VIDEO

Diciassette donne, italiane e straniere, vittime di tratta e violenza domestica, per una mostra che nasce dall’idea di rendere concreto il concetto di guarigione e rinascita dalla condizione di vittima. È Guarire e crescere attraverso delle donne, la mostra inaugurata oggi nell’area partenze dell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari-Palese e nata dall’idea dell’artista argentina Belén Basombrìo.

L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Antimafia Sociale “Stefano Fumarulo” e realizzata in collaborazione con l’Aps Giraffa.

Le protagoniste di questo viaggio sono donne che le operatrici di Giraffa hanno preso in carico, in un percorso di liberazione e riconquista di sé, e che hanno liberamente scelto di prendere parte ai laboratori di cucito utilizzando tessuti di risulta, avanzi o scarti di lavorazione, realizzando manufatti che sono espressione tangibile del loro percorso.

L’area partenze dello scalo barese di Aeroporti di Puglia non è un luogo scelto a caso per l’allestimento della mostra. Si tratta infatti di un luogo di (ri)partenza nel quale riflettere su un tema di grande attualità come quello della lotta alla violenza contro le donne, uno degli argomenti di cui si parlerà nel corso del vertice dei G7 in programma dal 13 al 15 giugno prossimi, in Puglia.

La mostra è un percorso immersivo nel dolore e nel riscatto di donne vittime di violenza. A guidare il pubblico sarà un filo rosso che richiama da una parte la natura tessile della mostra, e dall’altra il colore rappresentativo della violenza di genere. Sarà un’immersione nel dramma delle donne, ma anche nella loro rinascita. Donne in cammino, non più sole ma strette in una rete di salvataggio, in un abbraccio di sorellanza.

La mostra è frutto di un’esperienza che ha permesso alle donne coinvolte di “guarire e crescere” insieme, anche nel rispetto dell’ambiente e in un’ottica di circolarità e riuso di materie prime. E proprio il riuso rende visibile il percorso di cambiamento delle vittime di violenza, considerate spesso come oggetto e scarto.

«Le opere che fanno parte di questo percorso espositivo sono state realizzate da 17 donne vittime di tratta e di violenza domestica; i loro lavori, prodotti attraverso l’arte nobile e tradizionale del cucito, raccontano il senso profondo di quell’attività dolorosa ma necessaria per riprendere il proprio cammino dopo la violenza subita», commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «È sul significato della rinascita che dobbiamo concentrarci».

Le opere esposte, aggiunge l’assessora regionale alla Cultura, alla Legalità e all’Antimafia sociale, Viviana Matrangola, «raccontano le storie e i dolori di donne che hanno subìto violenze, e sono la voce di chi, pur non avendo voce, ha ancora tanto da dire».

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