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giovedì 10 Ottobre 2024
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Roberto Capucci veste la Turandot per la nuova produzione del Petruzzelli – VIDEO

Andrà in scena dal 13 al 21 settembre del 2023, nell’ambito della nuova stagione d’Opera e balletto della Fondazione Teatro Petruzzelli, la “Turandot” di Giacomo Puccini con i costumi dello stilista Roberto Capucci.

La regia dell’opera è stata di Paul Curran, e nei ruoli principali ci saranno Rebeka Lokar (Turandot), e Jorge de León (Calaf), mentre l’Orchestra della Fondazione sarà diretta dal maestro Renato Palumbo.

Indossate da principesse e dive come Raina Kabaivanska, ospitate nei musei di tutto il mondo, le creazioni di Roberto Capucci sono sculture plastiche, giochi di movimento, che ora saranno così proiettate nei costumi per la “Turandot” del Petruzzelli.

Anche per pianificare e rafforzare questa nuova sinergia artistica nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra il Sovrintendente Massimo Biscardi, il regista Curran e lo scenografo Gary McCann che hanno potuto vedere per la prima volta la serie di bozzetti dello stilista.

«Sono da sempre stato stregato dalla Turandot. Il personaggio della “Principessa di ghiaccio” è affascinante e l’opera è molto particolare, una favola che non è una favola», ha commentato lo stilista. «Mi sono immerso – continua – in questo progetto con particolare slancio, cominciando a disegnare abiti per Turandot ancor prima che me li chiedessero: in altre parole, ho lavorato in libertà assoluta».

«Vedendo lavorare insieme il regista Paul Curran e Roberto Capucci – ha detto il sovrintendente Massimo Biscardi – ho capito che dopo aver visto tante belle Turandot nella mia vita, probabilmente questa sarà la più bella di tutte».

«Vedendo i bozzetti del maestro Capucci – ha spiegato Curran – mi sono sentito ispirato tanto dai colori, dalle forme geometriche e dalla fantasia enorme che c’è in questi costumi. Da ogni costume arriva un’idea chiara, chiarissima, per il personaggio. Vedrete – conclude – una Turandot di un livello artistico altissimo, sia vocale/musicale e scenografico (mi riferisco al lavoro del mio concittadino “celtico”, il nordirlandese McCann), ma anche perché ci saranno i costumi e la fantasia di uno degli artisti più grandi nella storia d’Italia. E questa è una cosa molto rara».

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