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Sostenibilità, demografia, impegno civile e sicurezza: Bari e provincia al top in Puglia per il “Ben Vivere”

La provincia di Bari è quella dove si vive meglio in Puglia. A sostenerlo è la quinta edizione del “Rapporto sul BenVivere delle Province Italiane 2023”. Lo studio curato da Leonardo Becchetti, Dalila De Rosa e Lorenzo Semplici presentato in occasione del Festival Nazionale dell’Economia Civile di Firenze e realizzato dalla Scuola di Economia Civile in collaborazione con “Avvenire”.

Secondo la classifica aggiornata, che prende in considerazione diversi parametri come la sicurezza, l’impegno civile, i servizi per la persona, gli indicatori demografici, la sostenibilità ambientale, la partecipazione dei cittadini e il livello di invecchiamento attivo della popolazione, Bari si colloca al 57esimo posto. Un miglioramento di ben sei posizioni rispetto allo scorso anno quando il capoluogo pugliese si era classificato soltanto 63esimo. L’area del barese primeggia nella regione: la provincia di Brindisi si pone al 72esimo posto della graduatoria nazionale, la Bat all’80esimo. Lecce è all’86esima posizione, mentre chiudono Taranto al 103esimo posto e Foggia al 104esimo. Nonostante il trend positivo di Bari, la città e la Puglia restano molto lontane dalle vette della classifica. Per i ricercatori, le prime dieci province dove si vive “bene” sono Bolzano (che si riconferma al top come l’anno scorso), Pordenone, Prato, Milano, Firenze, Siena, Trento, Ancona, Bologna, Gorizia. Le province che hanno migliorato di più (15 posizioni) rispetto al 2022 sono Sud Sardegna, Sondrio, Bergamo, Rimini, Terni e Alessandria.

Il Sud non riesce a recuperare. Anzi, nel complesso, la classifica di quest’anno mostra una certa stabilità (- 0,37 punti) rispetto alla precedente edizione, in particolare per indicatori come l’età media della madre al parto, il numero medio di figli per donna, la raccolta differenziata e il numero di Neet (i giovani che non studiano né lavorano). In generale, in un anno segnato dal superamento definitivo della pandemia, secondo i curatori dell’indagine a incidere positivamente o in negativo sono stati soprattutto alcuni parametri. Nelle province con le più elevate variazioni di rank, sono due le dimensioni del Ben-Vivere quasi sempre presenti: i servizi per la persona e gli indicatori di demografia e famiglia. Viceversa, nelle province con le variazioni maggiormente negative sono i trend di peggioramento nell’Impegno civile e nella Sicurezza ad essere quasi sempre presenti.

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