Home Puglia Bari Spaccata al locale chiuso per ferie alla vigilia di Ferragosto

Spaccata al locale chiuso per ferie alla vigilia di Ferragosto

Non si fermano i predoni del murattiano. Al contrario, approfittano delle chiusure estive per spaccare vetrine, danneggiare, saccheggiare quel che si può portar via, mondare pavimenti e violare i luoghi del lavoro.

Accade ancora, nel centro barese e in particolare nel quadrilatero preso di mira ormai da mesi, e per il quale ancora non arrivano i provvedimenti della magistratura. Bande in composizione variabile, sempre gli stessi, per la maggior parte extracomunitari, che da mesi terrorizzano i commercianti e in particolare i titolari di locali della zona.

Alla vigilia di Ferragosto è toccato ad un altro esercizio di via Roberto da Bari, a distanza di dieci giorni dal furto all’interno del vicino Mostofiore. Nella notte fra sabato e domenica, le telecamere di sorveglianza del locale hanno immortalato l’uomo che arrivava a piedi in via Roberto da Bari e riusciva ad entrare nell’esercizio chiuso per ferie. Nel tentativo di forzare la saracinesca, probabilmente, deve essersi ferito perché ha lasciato tracce di sangue sul pavimento. Proprio come quella volta che un altro ladro fu arrestato, praticamente in flagranza, mentre cercava di entrare nel negozio di scarpe Jackye O, in via Calefati. E nell’armeggiare con saracinesca e vetro, si era tagliato una mano.

Ma non solo. L’elenco delle effrazioni degli ultimi mesi è molto lungo, e muovendosi a ritroso c’è quella di Mostofiore, ma nella stessa notte anche NYX Professional in corso Cavour. E ancora, pochi giorni prima, un antiquario di via Melo. I numeri diffusi dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, fino al 29 giugno, raccontano 71 episodi, dei quali solo 54 denunciati alle forze dell’ordine: polizia, carabinieri che non nascondono la frustrazione di chi svuota il mare con un secchiello. Puntuale e ripetuto è infatti il percorso giudiziario che segue all’arresto dei responsabili, una volta individuati. Nelle ore successive, il presunto responsabile compare dinanzi a un giudice per l’udienza “direttissima”, dove il copione prevede che venga ammesso a riti alternativi, condannato con pena sospesa e rimesso in libertà. Il tutto, a volte, nel giro di 24 ore. E, una volta libero, del sospettato di turno si perdono le tracce.

Intanto gli investigatori continuano a lavorare per trovare un modo che metta al riparo la cittadinanza tutta da reati che ne minano profondamente la percezione di sicurezza: dall’imprenditore che vede “sporcato” il suo faticoso impegno quotidiano, al semplice cittadino che si sente violato dal ladro d’appartamento. Reati contro il vivere comune in una città che attende risposte.

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