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martedì 24 Settembre 2024
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Terlizzi, bruciati scarti della lavorazione delle olive a ridosso della storica via Appia-Traiana

Un enorme “inceneritore” di scarti di lavorazione delle olive, costituito in prevalenza da fogliame, è stato scoperto dai volontari dell’associazione ambientalista “Puliamo Terlizzi”, allertati dal fumo denso e acre nel corso del servizio di perlustrazione del territorio, nell’ambito del progetto “Che aria tira”, a circa 3 km a sud della città in un uliveto lungo la storica via Appia-Traiana.

«La combustione di scarti di lavorazione delle olive, anche se si tratta di materiale vegetale, è assolutamente vietata, scrive in una nota il locale sodalizio. La Legge consente la bruciatura delle sole ramaglie prodotte dagli agricoltori nei propri suoli in fase di potatura e comunque entro certi limiti giornalieri per ettaro».
«Queste “mega bruciature”, pur utilizzando materiale organico, rimangono attive per settimane e riempiono l’aria che respiriamo di fumo e polveri sottili dannose per la salute umana. Un sistema alternativo e molto meno impattante per l’ambiente e la salute può essere quello della biotrituratura di questa scarti e il riutilizzo sui suoli come ammendante, spiega l’associazione “Puliamo Terlizzi”. Lo scorso anno Sindaco e Polizia Locale della vicina Ruvo di Puglia intervennero duramente per lo stesso tipo di violazione. Abbiamo prontamente provveduto a segnalare il sito alle autorità competenti. Ci aspettiamo sanzioni e il ripristino dei luoghi», conclude “Puliamo Terlizzi”.

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