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sabato 27 Luglio 2024
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Trading on line, attenti alle truffe. In Puglia aumentano le denunce: i consigli della Polizia postale

Un incremento in Puglia delle denunce per reati di truffa aventi ad oggetto il trading online. Lo denuncia il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica per la Puglia. Si tratta di un fenomeno criminale estremamente insidioso, soprattutto per l’ammontare del danno alle vittime, che oscilla da poche migliaia di euro sino a cifre considerevoli.

Nello schema ricorrente, la truffa nasce da un contatto diretto che si instaura tra vittima e criminale sulle più note piattaforme social o app di incontri. Non di rado, utilizzano anche il nome di aziende importanti. A seconda dei casi, il truffatore si presenta in veste di broker finanziario (solitamente di sesso maschile dal nome anglosassone), o come donna d’affari straniera con la passione per la finanza.

Seguendo un trend in costante crescita, la truffa ha come oggetto un investimento nel mercato delle cripto-valute, notoriamente caratterizzato da una volatilità di prezzo tale da incentivare il malcapitato ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto elevati (+30% della somma investita nel breve termine ed anche cifre maggiori).

In tutti i casi la vittima viene invitata a registrarsi su una piattaforma on line gestita dal truffatore, che riporta dati fittizi e congegnati per motivare il malcapitato secondo uno schema tipico: rilevanti guadagni nell’immediato, che inducono la vittima ad “investire” ulteriore denaro, seguiti da rapide riduzioni sino ad azzerarsi quando la vittima chieda di monetizzare i profitti realizzati.

La Polizia di Stato raccomanda allora di diffidare delle promesse di guadagni troppo sproporzionati; verificare che chi propone il trading online sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia; verificare sul web la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito; non cadere, infine, nella trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, chiedono ulteriori somme di danaro.

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