Home Puglia BAT Andria, rubata merce per 5mila euro: la Fabbrica chiude “per furto”

Andria, rubata merce per 5mila euro: la Fabbrica chiude “per furto”

Tre furti in sei mesi per il centro culturale associativo “La Fabbrica” di Andria. Una storia incredibile. Tanta paura e forte amarezza. «Chiusi per furto! Sino a mercoledì 23 novembre, La Fabbrica non terrà nessun evento. Gli eventi previsti questa settimana sono rinviati a data da destinarsi» è il triste annuncio apparso sulla bacheca della pagina Facebook de “La Fabbrica”. Ma questo è l’ennesimo furto avvenuto ai danni del centro culturale, situato nella periferia del capoluogo. Il terzo da quando lo spazio culturale ha aperto le sue porte alla città.

Nonostante la sospensione degli eventi, gli organizzatori scrivono: «Le sue porte rimarranno comunque aperte a chiunque voglia passare un momento insieme a noi, per un confronto, un abbraccio o un bicchierino». E rilanciano la loro raccolta fondi, avviata già lo scorso maggio, su https://www.gofundme.com/f/help-la-fabbrica. «Abbiamo delle telecamere. Sicuramente i ladri erano ignari che ci fossero le telecamere e anche l’allarme, perché sono riusciti a prendere solo una parte. Hanno rubato circa 5 mila mila euro di merce. Hanno fatto un buco in corrispondenza dello stock, come se fosse un cavo di una banca. Un buco enorme» ha dichiarato Alessia una delle fondatrici. Questa volta a differenza delle altre volte la decisione di annullare gli eventi per una settimana: per i giovani volontari non c’è nulla da festeggiare. «Si vive con la paura. È successo e succederà ancora. Non ci sembra ci sia soluzione. Ci chiediamo se possiamo continuare a vivere con questa paura. Siamo convinti che potrà succedere ancora. Non possiamo far finta di niente. La paura è tanta». E così che, dall’inizio ad oggi, “La Fabbrica” conta quasi 20 mila euro di danni. «Abbiamo passato un periodaccio. Dal primo al secondo furto abbiamo iniziato a vivere in fabbrica, giorno e notte. Quest’ultimo furto è successo alle sette di pomeriggio, gli altri sono successi la sera tarda. Così mentre aspettavo di montare tutti i sistemi di sicurezza, noi per due mesi abbiamo dormito e vissuto in Fabbrica. In due mesi non c’è stato un minuto in cui non ci fossero due persone in fabbrica. Abbiamo vissuto con il terrore. È stata una fase pesantissima». E conclude «Fino a quando possiamo esistere con questa paura e a queste condizioni? Non sappiamo come proteggerci. Il rischio è che la fabbrica possa chiudere definitivamente».

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