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Barletta, l’autorizzazione per il cementificio Buzzi è un caso: chiesto Consiglio comunale ad hoc

«Un consiglio monotematico sul rinnovo dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) alla Buzzi-Unicem e sui problemi ambientali». È questa la richiesta avanzata da Alessandro Zagaria, Luigi Cappabianca, Sandra Parente e Gaia Merra dell’associazione “Uniti per l’ambiente – Barletta”, dopo che, con una nota, lo stesso cementificio, sito in via Andria, aveva fatto sapere che nella sua istanza di rinnovo non si prevede l’ampliamento delle attività di co-combustione dell’impianto, rispondendo così a quanto affermato dal sindaco Cosimo Cannito, lo scorso 12 gennaio (durante un’intervista), il quale asseriva di essere contrario, dunque, all’ampliamento delle attività di incenerimento della Buzzi. Da qui la richiesta, da parte del comitato “Operazione Aria Pulita Bat”, il cui presidente, Michele Cianci, insieme al suo vicepresidente, Michele Chiarello, chiedevano allo stesso sindaco di rendere pubblica l’istanza presentata dall’azienda.

«L’Aia scade il 6 luglio 2024, ma per legge l’azienda interessata ha l’obbligo di presentare l’istanza di rinnovo entro i termini indicati nell’autorizzazione vigente; quindi se sotto questo profilo l’istanza è tempestiva, dall’altro, l’autorizzazione, non può essere rinnovata per una serie di motivi, noti all’amministrazione, tra cui, ad esempio, la vetustà delle apparecchiature, come descritto dall’Arpa Puglia nel 2022. Non è condivisibile, inoltre, l’inerzia dell’amministrazione: piuttosto che aspettare l’istanza dell’azienda, avrebbe potuto agire in anticipo, sussistendone i motivi di legge, per chiedere un riesame prima della scadenza dell’autorizzazione stessa. Ad oggi non risulta pubblicata l’istanza presentata dalla Buzzi, né sul sito della provincia e né sul sito del Comune (nelle relative sezioni dedicate)», ha precisato Chiarello.

«Ci troviamo ancora una volta alla vigilia di importanti decisioni che peseranno sulle generazioni future, quali il rinnovo delle Autorizzazioni Ambientali nel 2024 e l’ampliamento della discarica situata in località San Procopio», affermano i referenti di “Uniti per l’ambiente”. «Tutto ciò – aggiungono – mentre non è ancora stato chiarito chi sono i responsabili dell’inquinamento di falda e suolo, dopo che il secondo monitoraggio di Cnr e Arpa Puglia nella zona industriale di Barletta, ha purtroppo confermato la presenza di arsenico, cromo, nichel, selenio, oltre che solfati e composti organo-alogenati in quantità allarmanti. Così come, lo ricordiamo, non sono stati ancora portati avanti i bio-monitoraggi promessi dalle istituzioni a seguito dei preoccupanti risultati del bio-monitoraggio sulle unghie dei bambini effettuato nel 2020». «Stiamo approntando un documento tecnico che evidenzi i motivi della nostra contrarietà al rilascio dell’Aia, alla Buzzi, da parte della provincia», è invece quanto ha fatto sapere il presidente del circolo cittadino di Legambiente, Raffaele Corvasce.

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